calcoli e ricalcoli

Sardegna, il precedente del Molise spaventa Todde: perché può cambiare tutto

Antonio Castro

Ma in Sardegna hanno finito di scrutinare le schede? No. Partiamo dai dati disponibili: stando ai dati di ieri pomeriggio (17:30) erano 19 e non 22 le sezioni elettorali della Sardegna il cui scrutinio è in fase di completamento negli uffici dei Tribunali dei rispettivi territori. Lo ha precisato l’ufficio stampa della Regione Sardegna per fare chiarezza sui dati mancanti a una settimana dalla tornata elettorale per le amministrative. I seggi che non avevano completano in tempo lo spoglio sono 4 a Sassari, 3 a Sestu, 1 a Bonarcado, 3 a Luras, 2 a Musei, 2 a Serdiana, 2 a Silius, 1 a San Gavino Monreale, 1 a Villasor. E fin qui i numeri, o meglio le schede passate di mano in mano. Poi c’è l’aspetto politico e qui cominciano a traballare le certezze. Anche Alessandra Todde (intervenendo all’ora di pranzo alla trasmissione In Mezz’Ora lanciata da Lucia Annunziata e ora condotta da Monica Maggioni), inciampa nei numeri.

NUMERI BALLERINI
«I dati delle 22 sezioni mancanti che ci arrivano dai nostri rappresentanti di lista», assicura ai microfoni di RaiTre, «ci lasciano stare tranquilli. Poi aspetteremo quello che comunicherà il tribunale della Corte di Appello di Cagliari. Ma voglio dire serenamente che per riuscire ad andare contro l’evidenza del tribunale occorre fare ricorso e deve essere motivato. Un riconteggio totale non è proprio previsto dalla legge, si può fare per singole sezioni e deve essere motivato. Io sono molto serena e tranquilla». Così la presidente in itinere parlando dell’esito del voto di una settimana fa in Sardegna. Quale è il margine al momento? «Abbiamo un’evidenza di una forchetta tra 1450 e 1600 voti. Ben lontani dai 200 voti di cui ho sentito vagheggiare qualche giorno fa...». Donna Todde sarà pure serena. Però c’è un però. O meglio un precedente. A parti invertite. Correva l’anno domini 2011. In Molise l’allora centrosinistra perse la guida della regione per una manciata di voti. Per poco più di mille voti il centrodestra si aggiudicò la presidenza.

 

 



«Nel 2011», ricostruisce l’avvocato Salvatore Di Pardo, esperto in diritto elettorale e difensore del candidato di centro sinistra, Paolo Frattura, che all’epoca propose ricorso al Giudice Amministrativo «il candidato di centro destra Michele Iorio vinse con uno scarto di poco meno di mille voti rispetto al candidato di centro sinistra». Frattura propose ricorso al Tar. Chiedendo sia la verifica delle «regolarità dello scrutinio delle schede, sia, in via subordinata, l’annullamento delle intere elezioni». Con numeri tanto ballerini, spiega il legale, «dopo una rapida attività istruttoria, il giudice amministrativo rilevò che le irregolarità del procedimento rendevano il risultato comunque inattendibile e, con sentenza definitiva del Consiglio di Stato, annullò le elezioni, disponendo l’obbligo di ripetizione delle stesse».

In sostanza «le elezioni furono ripetute e il risultato fu ribaltato con la vittoria del candidato del centro sinistra, che vinse con ampio margine sul candidato di centro destra. Dal continente all’isola la situazione mette in luce molte analogie: «In effetti è così», ammette Di Pardo, «sia perché nel caso del Molise vi era stata una rilevante incidenza del voto disgiunto, che di per sé comporta un incremento delle probabilità di errore nello scrutinio, sia perché anche in quel caso il distacco fra i due candidati era esiguo».

PROPORZIONI
C’è da fare le debite proporzione. Nel risultato elettorale sardo si vede un distacco ancora inferiore: il numero degli elettori (1,4 milioni aventi diritto in Sardegna, 327mila in Molise), è di gran lunga superiore. E questo potrebbe sollecitare l’ipotesi di fare ricorso che comincia ad essere qualcosa più di una suggestione nel centrodestra. «All’epoca scegliemmo di proporre ricorso per la verifica di eventuali errori nello scrutinio, per giungere quindi ad un ribaltamento dei risultati elettorali, e in via subordinata, per l’annullamento integrale delle elezioni e la ripetizione. Poiché l’attività istruttoria per la verifica delle singole schede avrebbe richiesto troppo tempo, rinunciammo alla domanda di verifica scheda per scheda e proseguimmo chiedendo l’annullamento integrale delle lezioni. «In dodici mesi il Tar molisano prima e succesivamente il Consiglio di Stato annullarono il risultato elettorale». E oggi? «Nel caso delle elezioni sarde il centro destra potrebbe proporre ricorso al Tar Sardegna. Però», avverte il legale, «la presentazione del ricorso non impedirà alla Todde di entrare in carica. E se i tempi fossero come quelli del Molise la decisione del giudice potrebbe intervenire in poco più di anno».