Compagni muti?

Giorgia Meloni con la faccia in fiamme, Borghi: "Rispettare le istituzioni"

Il volto di Giorgia Meloni in fiamme. Gli ultras di Gaza non hanno più limiti. A Torino è andato in scena l'ultimo orrore contro il premier. Alcuni collettivi di sinistra hanno sfogato il loro odio contro il premier bruciando una foto di Giorgia Meloni insieme a Benjamin Netanyahu. L'epilogo di una settimana di proteste, scontri e insulti contro il governo scaturite anche dalla polemica legata alle parole di Ghali sulla guerra tra Hamas e Israele con l'accusa di "genocidio" riversata sullo Stato ebraico. E mentre la sinistra sta in silenzio davanti a così tanto odio che si abbatte sul governo, qualcuno dall'opposizione batte un colpo.

Ed è Borghi di Italia Viva: "Siamo alle solite: l’ideologismo militante e i professionisti della rivoluzione a chiacchiere anche questa volta a Torino hanno dato mostra di sè, dando fuoco alle immagini di due capi di governo", ricorda Enrico Borghi, capogruppo Iv al Senato, aggiungendo che "agli autori di questi gesti non interessa nè il rispetto delle istituzioni, nè l’effetto politico di simili gesti che è sempre a forma di boomerang".

"Una deriva che abbiamo già visto all’opera - riprende - in altri tempi, e in altre occasioni, e che non porta a nulla. Solidarietà a Meloni e Netanyahu, le cui idee contrastiamo in un libero Parlamento quando è il caso ma che vanno rispettati come persone e come simboli istituzionali". Del resto il Pd e la sinistra sono rimasti in silenzio anche davanti alle parole di De Luca. Il capostipite degli odiatori che usa insulti indicibili per attaccare premier e governo.