Genocidio e dintorni
Ghali, Laura Boldrini: "Meglio lui di chi rappresenta le istituzioni"
"Bravo Ghali che non si è lasciato intimidire": Laura Boldrini lo ha scritto su Facebook riferendosi alle parole che il cantante ha pronunciato sul palco di Sanremo nel corso della serata finale, "Stop al genocidio", in relazione alla guerra in corso a Gaza. Già, l'ex presidenta non poteva esimersi dal saltare sul carro di Amdouni (il cognome dell'artista di origini tunisine). "Ha più coraggio lui di tanti altri a cui sarebbe richiesto averlo per essere all’altezza dell’istituzione che rappresentano", ha aggiunto la deputata del Pd. Che poi se l'è presa con la Rai, perché ieri ha diffuso un comunicato stampa, letto da Mara Venier a Domenica In, per esprimere solidarietà al popolo israeliano dopo la strage del 7 ottobre.
"Dopo 28mila morti a Gaza, di cui il 70 per cento donne e bambini, e mentre a Rafah, dove sono ammassate oltre 1milione e 700mila persone sfollate dal nord e dal centro della Striscia, sono iniziati i raid israeliani - ha scritto la Boldrini - la preoccupazione principale del servizio pubblico italiano è rassicurare l'ambasciatore israeliano urtato dagli appelli alla pace lanciati da Ghali (ma anche da altri, come Dargen D'Amico) dal palco di Sanremo". Il riferimento è all'ambasciatore Alon Bar, che su X ha scritto: "Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile".
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Secondo la dem, che così si schiera con Ghali, "confondere la richiesta urgente di pace e il cessate il fuoco con l'odio antisemita è una strumentalizzazione che non giova ad Israele. Come non gli giova tentare di censurare la libertà di pensiero in un paese democratico".