Parole durissime
Pd, De Castro promuove Meloni e boccia Schlein sui trattori: un caso nel partito
Paolo De Castro, europarlamentare del Pd ed ex ministro dell’Agricoltura in due governi di centrosinistra, smentisce l'ipotesi di una sua candidatura alle europee con la destra ma attacca la sua parte politica per la questione degli agricoltori. "È una voce priva di qualunque fondamento, prima perché nessuno me l’ha proposto e poi perché, qualora me lo chiedessero, risponderei di no. Sono un vecchio prodiano. Posso essere in disaccordo con alcune linee del mio partito, ma sto lontano da altre sirene", chiarisce in una intervista a Il Foglio.
Le proteste con i trattori "hanno dato una sveglia alla sinistra. Con la segretaria Schlein abbiamo iniziato a parlare di innovazione e dialogo con il mondo agricolo. Come ha scritto Michele Serra su Repubblica, non dobbiamo fare l’errore di regalare il mondo rurale alla destra". Il Partito democratico di Elly Schlein, aggiunge, "è un partito con forti sensibilità ambientaliste, che però spesso hanno visto nell’agricoltura un nemico più che un possibile alleato. Ma è un problema di tutta la sinistra europea".
Figlio di imprenditori agricoli, professore di Economia e politica agraria all’Università di Bologna e presidente della Commissione agricoltura al Parlamento europeo osserva che "è diventata dominante una narrazione distorta, che parla continuamente di intensivo e grandi aziende che inquinano, quando in realtà questo è un mondo composto al 99 per cento da imprese familiari". E la sinistra "potrebbe facilmente" mettersi in connessione con questo mondo "se ci fosse questa consapevolezza. Le elezioni le vinciamo se coinvolgiamo i territori rurali: Trump ha vinto tra i farmer dell’Iowa e del Texas. Vale anche da noi. Romano Prodi è un leader che non ha mai sottovalutato il peso delle comunità rurali".
Il problema, sottolinea De Castro è che ormai c'è una "narrazione, nella sinistra da Ztl e tra gli ambientalisti da salotto, che prescinde dalla realtà. Non si riconoscono neppure i progressi fatti. Mentre il governo di Giorgia Meloni ha fatto bene. "Ora andiamo verso la campagna elettorale, ma non gli si possono imputare misure contro l’agricoltura. L’unica sbavatura è sullo sgravio Irpef che noi avevamo introdotto con Martina. Ma in generale ha manifestato sensibilità per il settore".