Il caso San Vittore
Amato, presentazione annullata. Il titolo di Repubblica smentito da Nordio
A Repubblica non vedevano l'ora di poter gridare alla "censura di Stato". L'occasione? La decisione del Ministero della Giustizia di bloccare la presentazione del libro di Giuliano Amato nel penitenziario milanese di San Vittore. "Motivi organizzativi", ha spiegato il ministro Carlo Nordio, ma il quotidiano diretto da Maurizio Molinari se ne infischia e tira dritto, titolando "Divieto di parola" in prima pagina.
Il tutto condito dai gridi d'allarme dell'ex Guardasigilli Giovanni Maria Flick ("Il messaggio è: di Costituzione meglio non parlare") e del Garante delle Carceri, che ha parlato di "scelta sconcertante". Al coro si è aggiunta, ovviamente, tutta la sinistra politica. Debora Serracchiani, esponente del Pd, ha tuonato: "E' grave la scelta del Dap di annullare senza alcuna motivazione la presentazione del libro di Giuliano Amato nel carcere di San Vittore. Chiederemo al ministro Nordio e al direttore del Dap, visto che abbiamo chiesto di sentirlo mercoledì in audizione sulle condizioni generali delle carceri, di spiegare al Parlamento per quali oscure ragioni sia stata cancellata l'iniziativa dedicata al tema dei diritti e della democrazia, che si sarebbe dovuta tenere domani presso l'istituto di Milano".
Peccato che le motivazioni siano state fornite dallo stesso ministro Nordio, che si è detto "ben lieto di questa importante occasione alla quale spera di poter partecipare", riferendosi alla presentazione del libro Storie di diritti e di democrazia firmato da Amato e Donatella Stasio, non annullata ma semplicemente rinviata.
"Il rinvio, come spiegato dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, è dovuto esclusivamente a difficoltà organizzative" si legge in una nota del Ministero della Giustizia. "La presenza, infatti, di personalità così qualificate e numerose all'interno dell'istituto penitenziario richiede un potenziamento di interventi che deve essere adeguatamente programmato".