Specchietti e allodole
Elly Schlein, rumors dopo il colloquio al corteo: "Tarquinio candidato col Pd"
La difficilissima partita politica delle elezioni europee di giugno Elly Schlein ha intenzione di giocarsela con alleati forti dal punto di vista mediatico. Per questo, spiega un succoso retroscena della Stampa, la segretaria del Pd sta pensando di rimpinzare le liste di giornalisti e personaggi assai in vista e stimati nel variegato mondo della sinistra. C'è l'antifascista, come la firma di Repubblica Paolo Berizzi, c'è il pacifista come Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire, c'è pure la figlia di Gino Strada, Cecilia, per strizzare l'occhio alla galassia "umanitaria" delle Ong.
Iniziamo da Berizzi: il cronista di Repubblica è da tempo sotto scorta per le minacce di morte ricevute dagli ambienti di estrema destra sui quali realizza servizi di denuncia da anni. Era già salito sul palco di Piazza del Popolo alla manifestazione dei dem a Roma ed è perfettamente organico alla linea "Ora e sempre Resistenza" abbracciata con passione dalla segretaria del Pd per mascherare la debolezza programmatica della sua leadership e le divisioni nel centrosinistra su temi ben più attuali, centrali e pesanti.
Significativa anche la possibile scelta di candidare Tarquinio, firma di spicco dell'informazione d'area cattolica. Il nome dell'ex direttore del quotidiano dei vescovi, oggi di casa a La7 come opinionista, secondo la Stampa "è stata proposta dal vice capogruppo Pd, Paolo Ciani, per conto del movimento Demos". Una scelta correntizia, dunque, ma anche per attirare i voti di quella parte di elettorato moderato e centrista che non sposa totalmente la linea del sostegno all'Ucraina contro la Russia senza se e senza ma o quello, sicuramente più incerto, a Israele contro Hamas.
Su Tarquinio c'è anche un aneddoto di colore, per così dire: "Lui e Schlein - si legge sul quotidiano torinese del Gruppo Gedi - sono stati visti parlare per diversi minuti durante l'ultima marcia per la pace ad Assisi, lo scorso 10 dicembre". Non basta questo per dare per certa la candidatura, ma è un indizio sui possibili ammiccamenti reciproci.
Carta da giocare anche quella di Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency (della quale lei stessa è stata presidente). L'anello di congiunzione perfetto tra i pacifisti e i pro-Ong, dal momento che la Strada oggi si occupa della comunicazione per ResQ-People, Organizzazione non governativa impegnata nei soccorsi ai barconi dei migranti nel Mediterraneo. "Schlein - suggerisce sempre La Stampa - potrebbe affidare a lei il delicato dossier sul Patto migrazioni e asilo e sulla riforma del regolamento di Dublino", anche perché lo scorso 12 gennaio era tra i relatori dell'evento organizzato a Roma dal Pse in memoria di David Sassoli.