Lo scontro
M5s, Giorgio Fede insulta FdI in aula. La replica: "Vergogna, Conte non dice nulla?"
Scintille in Aula. Finisce con la presidenza che, attraverso il vicepresidente di turno, Sergio Costa, "stigmatizza con fermezza l’utilizzo di espressioni che si presentano come inopportune" il breve ma serrato botta e risposta in Aula alla Camera tra FdI e M5s. Oggetto del contendere, le parole del pentastellato Giorgio Fede che, nelle dichiarazioni di voto finale al dl Energia, attacca "questo governo che bada a pochi e non dà tutela ai tanti, ai cittadini che ci hanno votato e che vi hanno votato" e rincara dicendo: "Dalle persone avete preso i voti, dalle lobby avete preso i soldi e gli interessi. Quindi, vergognatevi".
Poco dopo prende la parola il deputato FdI Mauro Rotelli, chiedendo se "ho capito bene quello che abbiamo sentito nell’ultimo intervento del collega Fede? Abbiamo preso i soldi dalle lobby, abbiamo capito bene?". Rotelli chiede allora lo stenografico "perché potrebbe essere importante. A me - rimarca - sembra un pò fuori dalle righe, e voglio essere delicato".
A chiudere l’incidente, la censura che arriva dalla Presidenza. E subito dopo è arrivata anche una nota di Fratelli d'Italia a stigmatizzare le parole di Fede: "Il poco onorevole Fede, probabilmente colpito da una scia chimica, di quelle care al Movimento 5Stelle, ha esibito il peggio di sé elevando gravissime accuse, immotivate e non dimostrate, alla maggioranza di centrodestra. Robaccia che un qualsiasi 'avvocato del popolo' avrebbe già delegato la magistratura a giudicare se non fosse per quello scudo di cui si avvarrebbe il Fede, derivante dal fatto di essere parlamentare. Resta il tema se il Parlamento sia luogo di confronto politico o di accuse calunniose pronunciate giusto per dare fiato alla bocca. Il presidente Conte ha nulla da dire sulle vergognose affermazioni del suo collega di partito Fede? Delle due l’una, infatti: se le condivide è correo, se tace è complice".