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Speranza ha paura dei processi Covid: come frigna da Fazio

Alessandro Gonzato

Rivederlo in tivù che pontifica sul Covid scatena gesti apotropaici. La domenica sera poi, col malumore del lunedì che bussa forte, è crudeltà, e ci sono gli estremi per appellarsi alla Corte europea dei diritti dell’Uomo. Rieccolo, Roberto Speranza, l’ex pallidino di Liberi e Uguali, ministro-ossimoro della Salute durante la pandemia, l’uomo che oggi in un libro ci vuole spiegare con due anni di ritardo “Perché guariremo” dal Covid, e che nell’opera si descrive come Napoleone ad Austerlitz. A molti italiani però ricorda più Badoglio a Caporetto. Punti di vista.

IL SALOTTO
Tornato dall’amico Fabio Fazio, non più in Rai ma sul Nove a “Che tempo che fa” non promette nulla di buono - Speranza ha presentato l’opera “Perché guariremo dai giorni più duri a una nuova idea di salute”, che doveva uscire a ottobre 2020, o meglio era uscita ma il ministro l’aveva fatta ritirare in fretta e furia dalle librerie perché in quei giorni il virus era ripartito alla grande, e dunque sai che figura, l’ennesima. Ora l’ha aggiornata di un paio di capitoli. Si andava verso le zone rosse, arancioni e gialle, ristoratori, imprese e famiglie incrociavano anche le dita dei piedi, e Speranza – Bob Hope per gli amici – voleva informarci su come aveva sconfitto la pandemia. L’ha fatto ieri, il deputato eletto nelle liste del Pd, all’ora delle vecchie conferenze di Giuseppe Conte. La sua pubblicità al libro postdatato ci ha fatto tornare sintomatici. La serata da Fazio parte col botto: «Il piano pandemico è un piano che il governo attua in caso di pandemia».

 

 

Ficcante. Speranza, che per tutta l’intervista ha il ritmo della vecchia moviola di Novantesimo Minuto, ha un sussulto quando il conduttore gli chiede cosa ne pensi della commissione d’inchiesta sul Covid voluta dal centrodestra: «È un plotone d’esecuzione, una decisione politica, lo dico con amarezza. Attaccano me, Conte e Draghi. Questa commissione poi», aggiunge Speranza, «strizza l’occhio ai no-vax». Nuovo attacco al governo: «Durante la fase della pandemia in tanti abbiamo detto “mai più tagli, mai più considerare il servizio sanitario nazionale come una Cenerentola”, però oggi, a 4 annidi distanza, mi sembra che la lezione di quei giorni stia tragicamente evaporando». L’ex ministro si prodiga in un panegirico per dire che con lui si spendeva di più in salute, e sarebbe stato bizzarro il contrario, con l’Italia alle prese con un morbo epocale. Speranza nel libro elogia il commissario straordinario Domenico Arcuri, quello della vaccinazione che procedeva a passo di bradipo, altro che oca e fascismo. Fazio legge un lancio dell’agenzia Agi: «Un “big” di Fratelli d’Italia confida la sua irritazione per quanto sta emergendo sul piano pandemico 2024-2028 a cui sta lavorando il governo. “Sembra scritto dagli uomini di Speranza”». Lo scrittore («Ho deciso di scrivere nelle ore più drammatiche della tempesta, nelle lunghe notti in cui il sonno mi sfuggiva, perché ero tormentato dalla preoccupazione che l’onda alta del Covid potesse travolgere il nostro sistema sanitario»), Speranza, dicevamo, fa il moralizzatore: «Mi faccia dire alle forze politiche “abbassiamo le bandierine quando c’è di mezzo la salute. Il diritto alla salute è la cosa più importante che dobbiamo difendere», ed è il prologo all’attacco- ma sempre tenendo il numero di battiti sotto controllo- all’autonomia differenziata voluta dal centrodestra, Lega in testa. «Già oggi c’è un’enorme differenza nella qualità dei servizi sanitari tra le regioni. Questo progetto rischierebbe di far esplodere il problema in modo ancora più drammatico».

SENZA ESAGERARE
Fazio avrebbe potuto chiedergli come mai, oggi che l’autonomia non c’è, quasi un milione di cittadini del Sud all’anno (vittime di chi li ha amministrati) vanno al Nord a farsi curare, ma insomma, non pretendiamo troppo. In compenso Fazio gli domanda se sosterrà Elly Schlein alle elezioni europee, qualora la capo-dem dovesse candidarsi. «Sicuramente sosterrò Elly, come l’ho sostenuta al congresso. Ogni giorno c’è qualcuno che le dice “candidati”, “non candidarti”. Io le ho dato un solo consiglio: “Elly, sii te stessa, Elly fai Elly”». Nel Pd qualcuno maligna che è questo il problema. Ma vuoi mettere se ti consiglia uno stratega come Speranza?