Il caso Teatro di Roma

Teatro di Roma, il Pd contro Mollicone: "Interrogazione urgente"

Il Pd perde la testa anche a teatro. La nomina del regista Luca De Fusco alla direzione del Teatro di Roma provoca la reazione isterica dei dem della Capitale e in Parlamento, oltre alla lettera firmata da attori e registi (tutti di sinistra, da Matteo Garrone a Elio Germano) che contestano a Regione Lazio e al governo una scelta non condivisa.

Dal punto di vista politico, il partito guidato da Elly Schlein è già pronto a portre la questione in Parlamento, con un duro attacco al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e soprattutto al presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone, che è anche responsabile Cultura e Innovazione di Fratelli d'Italia.

 

 

 

"A decidere di agire in modo teppistico sul Teatro di Roma non è stato il ministro Sangiuliano e nemmeno il presidente Rocca, ma un deputato di Fratelli d'Italia. Che ha dato indicazioni al posto di ministro e presidente ai membri del cda. E infatti ieri rispondeva alle accuse al posto loro. Complimenti a lui che evidentemente ha vinto il Game of Thrones interno alla destra - ha attaccato in mattinata Matteo Orfini, deputato dem, su X -. Ma mi chiedo a questo punto quale sia il ruolo di Sangiuliano, Mazzi e gli altri: marionette nelle mani dell'onorevole Mollicone? (Su Rocca nemmeno me lo chiedo... inizio a pensare che sia un ologramma, dato che da mesi nessuno sa cosa stia facendo)".

 

 

 

Replica di Mollicone: "Caro Orfini, la nomina di De Fusco è regolare e votata dai rappresentanti del MIC e della Regione Lazio, sotto la vigilanza degli organi di controllo. Come sa bene il sindaco di Roma è stata una scelta condivisa con il Ministro e con il presidente della Regione Lazio. Per il resto, il collega Orfini dovrebbe sapere che il Presidente della Commissione Cultura è la prima carica istituzionale nel settore culturale del Parlamento e ha come compito, insieme alla Commissione, la vigilanza su tutti i teatri Stabili e le istituzioni culturali". "Segnalo al collega Orfini - prosegue il meloniano - che per colpa delle dilazioni del Presidente Siciliano, dovute a motivi esclusivamente di non accettazione della minoranza numerica in Consiglio, il Teatro di Roma è in esercizio provvisorio e sta rischiando di perdere il finanziamento ministeriale, senza il quale non sarebbe possibile l'equilibrio di bilancio. Pertanto la nomina, dato l'atteggiamento riottoso dei rappresentanti del Comune, è stata decisa in via urgente dai soci, con la vigilanza degli organi previsti statutariamente che hanno certificato la validità della nomina".

 

 

 

Le parole di Mollicone scatenano una nuova raffica di reazioni dal Nazareno. "Le dichiarazioni del presidente Mollicone confermano il suo intervento sulla nomina del direttore del Teatro di Roma. Ma a che titolo è intervenuto Mollicone?", chiede la capogruppo democratica in commissione Cultura alla Camera, Irene Manzi, secondo cui Sangiuliano sarebbe stato "commissariato" da Mollicone. "Non risulta che il presidente della commissione Cultura di Montecitorio abbia poteri operativi sulle nomine dei direttori dei teatri. Visto il silenzio di Sangiuliano presenteremo una interrogazione urgente per fare luce su quanto accaduto a Roma".

Il Pd in Campidoglio definisce il ministro Sangiuliano e il governatore Rocca "ostaggi di Fratelli d'Italia" mentre il sindaco di Roma Roberto Gualtieri si dice addirittura "sconcertato". "È un grande atto di arroganza. Una prepotenza politica che conferma il loro deficit istituzionale. Per governare una Fondazione come quella di Roma serve un manager e non un regista come De Fusco". "Avevo concordato con il ministro Sangiuliano un percorso condiviso, nel metodo e nel merito - prosegue il sindaco Pd -. Invece poi un deputato ha fatto riunire i consiglieri delle destra in una saletta in assenza del presidente e del delegato del Comune di Roma. È veramente uno spettacolo penoso. Ci batteremo in ogni sede per ripristinare la legalità e il corretto funzionamento delle istituzioni".