Alla frutta

Elly Schlein a Gubbio, insulti a Meloni e "fuga" dei big Pd

Quattro gatti, un microfono e la Schlein che parla. Ecco l'intervento finale della due giorni di ritiro in conclave del Pd. Una sorta di noisissima riunione di condominio con qualcuno che è pure andato via in anticipo. La Schlein nel suo intervento appare quasi con le batterie a terra, non scalda i dem e porta sul campo la retorica ormai nota degli attacchi al governo: "Non esiste una destra sociale. Tutto quello che hanno fatto da quando sono al Governo è quello di aumentare le disuguaglianze", afferma dimenticando totalmente gli interventi ad esempio sul cuneo fiscale da parte dell'esecutivo.

Poi non poteva mancare il salario minimo: "La questione sociale e la questione ambientale sono strettamente connesse. Questo ci porta a fare una riflessione su cosa sta facendo il governo. Non esiste una destra sociale, tutto quello che fa è schiacciare sempre di più i poveri. Per questo tra le prime priorità è che abbiamo fatto, la prima battagli, è stata quella per il Salario minimo. Dobbiamo recuperare un terreno comune sulla giustizia sociale. Il settanta per cento secondo i sondaggi in Italia è favorevole al salario minimo. Non abbandoniamo questa battaglia. Non facciamo passare questi sei mesi senza portare avanti, nelle forme che decideremo con le altre opposizioni, questa battaglia".

 

 

Poi la stessa Schlein sfodera il cavallo di battaglia del no all'autonomia: "Ha ragione Zingaretti, non parliamo di autonomia ma di un tentativo di secessione, dobbiamo fare una campagna da nord a sud per contrastare questa riforma, che spacca un paese già troppo diviso. L’autonomia scritta da Calderoli è senza risorse, crea cittadini di serie A e di serie B. È legata al premierato che stravolge la forma di Repubblica parlamentare, indebolisce il Parlamento e i poteri del Presidente della Repubblica. C’è stato un baratto indecente far Lega e FdI". Poi la stoccata alla dem veneta protagonista del voto sul fine vita: "Che la destra abbia affossato la proposta di legge sul fine vita di Zaia non sorprende, ma è una ferita che ci sia stato anche un voto del Pd. Non abbiamo chiesto di votare a favore, ci mancherebbe, ma se il gruppo ti chiede di uscire da aula per non contribuire a affossamento della legge, è giusto uscire dall’aula e non decidere da sola l’esito di quella scelta che ricade su tutto il partito. Abbiamo ricevuto le telefonate deluse".  Infine l'attacco alla Meloni: "Solidarietà ai giornalisti di Report. Meloni ha superato Berlusconi: questi attacchi al diritto di inchiesta nemmeno con l’editto bulgaro. Bisogna inventare altri tipi di editti, non so se sono editti ungheresi. Sono attacchi non degni di una democrazia".