Scuola, come cambia con docente orientatore e tutor
La scuola italiana si prepara a una rivoluzione: da questo mese di gennaio, infatti, debuttano alle superiori le figure del tutor e del docente orientatore. Si tratta di due nuove figure professionali introdotte dal ministro Giuseppe Valditara con il Decreto Ministeriale n. 328 del 22 dicembre 2022. Avranno il compito di accompagnare gli studenti nel loro percorso formativo, valorizzando i loro talenti e aiutandoli nelle eventuali difficoltà. Il tutor è un insegnante che si occupa di coordinare l’attività scolastica dello studente, di individuarne, insieme con i colleghi, le potenzialità e le criticità, di fornire ai colleghi stessi le indicazioni per la messa a punto di un sostegno pedagogico o di un supporto specifico per le diverse esigenze. Il docente orientatore è invece un esperto di orientamento che aiuta il ragazzo a scegliere il percorso di studi più adatto alle sue capacità e inclinazioni, favorendo l’incontro tra le competenze degli studenti, l’offerta formativa e la domanda di lavoro sul territorio.
L’obiettivo di queste due figure (per le quali è prevista una specifica remunerazione aggiuntiva) è di garantire una didattica personalizzata, che calibri l’offerta didattica e le modalità relazionali sulle caratteristiche e sull’unicità di ciascun alunno, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo. La didattica personalizzata si concretizzerà attraverso l'impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno, attraverso l’uso di mediatori didattici, l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un processo di crescita e maturazione armonico e capace davvero di non lasciare indietro nessuno.
L’istituzione dei due nuovi ruoli professionali è stata accolta con grande favore da parte dei docenti, che hanno aderito in massa all’iniziativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito (il 95% delle scuole secondarie di secondo grado ha completato le nomine dei docenti in questione: risulta già incaricato il 99% dei tutor previsti, vale a dire 37.340 su 37.708, e il 95% di orientatori, pari a 2.625 su 2.753). Un segnale di grande interesse, motivazione e rispondenza operativa da parte del corpo docente e delle istituzioni scolastiche, che vedono in queste nuove figure delle risorse preziose per la qualità della scuola e per il benessere degli studenti. Il successo dell’iniziativa costituisce certamente un importante passo avanti per la rivoluzione del merito e per la personalizzazione degli apprendimenti. In questo modo, infatti, anche l’Italia si allinea alle concezioni più avanzate, e scientificamente fondate, in ambito psicopedagogico. Giusto per citare un esempio che ha fatto scuola, John Hattie, un ricercatore e docente neozelandese, esperto di educazione e valutazione, nel 2009 ha pubblicato il libro “Visible Learning”, in cui ha sintetizzato i risultati di oltre 800 meta-analisi relative all’efficacia di vari fattori che influenzano l’apprendimento degli studenti delle scuole primaria e secondaria. Tra i fattori più efficaci, si trovano proprio quelli legati alla didattica personalizzata, come il feedback, la metacognizione, la costruzione delle conoscenze. Ed è esattamente in queste direzioni che va l’innovazione introdotta dal Ministro Valditara.