Ex ministro M5s

Open Arms, Salvini attacca Toninelli: "Cosa scriveva nel giro di poche ore"

I 59 minuti di dichiarazioni spontanee di Matteo Salvini a Palermo, nella nuova udienza per il processo Open Arms che lo vede accusato di sequestro di persona per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti nell'agosto del 2019 (quando era ministro degli Interni del governo Lega-M5s) diventa l'occasione perfetta per ricordare alla corte e agli italiani le responsabilità di altri due protagonisti di quella vicenda, l'allora premier Giuseppe Conte e Danilo Toninelli, ex ministro di Trasporti e Infrastrutture (incarico oggi occupato dallo stesso Salvini). 

"Conte - sottolinea il leader della Lega in aula - ha condiviso tutte le scelte di politica migratoria tranne quella relativa alla Open Arms. E questo si spiega facilmente se si pensa che tra l'8 e il 9 agosto si era aperta la crisi di governo con la mozione di sfiducia al premier".

 

 

 

"In tutte le centinaia di episodi precedenti - puntualizza il leghista - ci sentivamo al telefono per le varie questioni. Con Open Arms, invece, Conte iniziò un carteggio. Il 14 agosto per la prima volta mi scrisse riferendosi ai minorenni a bordo e invitandomi a prendere le decisioni conseguenti. Noi rispondemmo a Ferragosto mentre coordinavamo le forze pubbliche in un patto anti-camorra". "Il 16 il presidente del Consiglio tornò a scrivere contestando le mie scelte, il 17 noi rispondemmo: un comportamento epistolare che rappresenta la cesura politica che ora mi porta qua sul banco degli imputati. Per i 5 Stelle quello che ho fatto con la Diciotti andava bene, quel che ho fatto con la Open Arms no, ma la verità è che il problema era politico". 

 

 

 

"Chiudo il mio intervento con un passaggio significativo citando il collega Toninelli: due suoi post pubblicati da Toninelli il 18 agosto: un paese che permette a una nave di alzare la propria bandiera non può girarsi dall'altra parte. Ringrazio la Spagna che ha fornito un porto alla nave. La guardia costiera fornirà tutto il supporto. Non andare in Spagna sarebbe incomprensibile". "Il giorno dopo - prosegue Salvini - scrive Toninelli che la decisione dell'Ong di non andare in Spagna è incomprensibile e viene il sospetto che ci sia malafede. Siamo disponibili noi a portare tutti i migranti in Spagna".