Adesso basta

Storace: Pd e Acca Larentia? Parole da irresponsabili, serve prudenza

Francesco Storace

Con le molotov sulle labbra. Incendiari. Da giorni la sinistra parlamentare sembra essersi estremizzata oltre ogni misura, e con le parole – per ora, direbbe Bersani – dà fuoco agli avversari politici. L’esibizione di Elly Schlein ieri a Montecitorio ci ha lasciato davvero allibiti: ma dove pensa di arrivare insultando tutti, la segretaria del Pd?

Non è stata la solita lagna a cui ci siamo ormai abituati. No, nel question time con il ministro Piantedosi sui fatti di Acca Larentia – ovvero la commemorazioni di tre ragazzi assassinati 46 anni fa senza ottenere giustizia – si è vista cattiveria. Irresponsabilità totale. Il famoso “matto” evocato da Pierluigi Bersani dalla Gruber avrebbe fior di argomenti per la sua vendetta contro chiunque di destra dovesse capitargli a tiro. Ma non si può più lasciar correre la violenza delle parole: si è oltrepassato ogni limite.

 

 

 

Quella che ha parlato ieri dai banchi del Pd sembrava più un’attivista della vecchia Lotta Continua che la leader del maggiore partito di opposizione (fino a che Conte non sorpasserà i dem con i suoi M5s). Ma che bisogno c’era di provocare in quella maniera faziosa? Elly Schlein dà l’idea di non voler riconoscere chi è dall’altra parte, insegue la delegittimazione, vorrebbe rimanere in campo solo lei. Ma non è a Mosca. Anche perché non ha il coraggio di pronunciare una sola parola sugli assassini di allora. E mistifica le oneste parole di Ignazio La Russa – un signore del diritto sui verdetti contraddittori della giurisprudenza di Cassazione a proposito dei saluti romani. Ci è toccato persino ascoltare la Schlein parlare di “morte tragica” di quei giovani di via Acca Larentia, come fosse stato un incidente stradale. No, onorevole, furono ammazzati nel nome del comunismo antifascista ma lei non ha il coraggio di ammetterlo nella sua ossessiva propaganda di parte (sbagliata). L’effetto delle contorsioni della sinistra si sostanzia nella moltiplicazione dell’attivismo di Casapound, che apparentemente vorrebbero cancellare dalla faccia della terra. «Sabato 20 gennaio, in tutte le sedi di CasaPound, sarà possibile tesserarsi e dimostrare che l'azione ha sempre ragione».

 

 

 

Sa quale sarà l’effetto ulteriore, signora segretaria dei dem? Magari, anche se non abbiamo fonti dirette, l’anno prossimo si presenteranno in cinquemila a braccia conserte.... Su che cosa presenterà la sua interrogazione di rito, in quel momento? Sguinzaglierà qualche suo fedele attivista alla ricerca di dettagli su quei pericolosi estremisti?

La Schlein delira contro la Meloni, parla del passato altrui. Ma nel passato del Pd difficilmente si trova più di un sopracciglio inarcato per le commemorazioni e i cortei su Acca Larentia negli ultimi 45 anni trascorsi. Anche in questo caso la Schlein pensa di cavarsela dicendo “io sono arrivata dopo”? La “leader” ha avuto anche la faccia tosta di rinfacciare alla premier la presenza davanti a quella sezione nel 2008 “con Giuliano Castellino”. Con la stessa agilità, si potrebbe ricordare che la Schlein preferiva la compagnia di Antonio Panzeri al Parlamento europeo senza essersi accorta dei soldoni che giravano.

Calate il sipario di fronte ad una sinistra che insegue l’avversario, il nemico, come se si trovasse ancora in guerra. No, in democrazia deve prevalere il rispetto. Anche perché se le leggi sono violate c’è la sanzione penale su cui decidono i giudici. Non si lamenti la Schlein, che in mezzo alle toghe l’universo rosso è adeguatamente rappresentato. E chissà se è per questo che Bigonzetti, Ciavatta e Recchioni non hanno avuto mai giustizia. Ma su questo preferisce sorvolare e noi qui a macerarci su chili ammazzò. La Schlein è giovane. E quando arrivò alla segreteria del Pd pensavo che avrebbe portato freschezza nel dibattito politico. Scommessa persa. Solo vecchiume nelle sue parole d’ordine.