Povera lei
Elly Schlein, "non lo so": come si schianta in diretta tv
Elly Schlein dice che gli avversari di centrodestra «sono più bravi a nascondere i problemi», in compenso lei è bravissima a parlare senza dire nulla. Si candiderà alle Europee? «Non lo so, l’importante è avere una lista forte e plurale».
Per le Regionali avete trovato un accordo con il resto del centrosinistra? «Stiamo mettendo molto sforzo per costruire coalizioni ampie. Abbiamo chiesto ai nostri territori la generosità di lavorare a coalizioni ampie, ma coerenti». Chi candidate alle prossime Amministrative? «Siamo al lavoro e non ricordo altre elezioni in cui sei mesi prima si conoscevano ancora i candidati». Insomma, nomi zero, programmi fumosi, niente di deciso su dove vuole andare il Pd e soprattutto con chi. Intervistata ieri su La7 a In Onda, Schlein ha confermato che il campo largo è ancora in alto mare e non solo in Sardegna, dove si voterà il 25 febbraio e dove il Movimento Cinquestelle è riuscito a imporre la sua candidata Alessandra Todde sui dem. Il problema riguarda tutti i territori chiamati al voto. In Piemonte, ad esempio, la prima riunione tra grillini e Pd per trovare un candidato governatore si è rivelata un buco nell’acqua a causa dei veti reciproci.
A Firenze, dove si rinnova il consiglio comunale, Italia Viva, partito del fiorentino Matteo Renzi, ha già annunciato che correrà da sola, ragion per cui non è così scontata una vittoria del centrosinistra in una città da sempre considerata feudo rosso. Situazione in bilico in molti altri comuni al voto (3.700 di cui tredici superano i centomila abitanti), e tra le regioni chiamate all’appuntamento con le urne ci sono anche Abruzzo, Basilicata e Umbria. Contro il governatore abruzzese uscente di Fdi, Marco Marsilio, un punto fermo: correrà l’ex rettore dell’università di Teramo, Luciano D’Amico. «Una candidatura bellissima», l’ha definita la segretaria, perché è uno dei rari casi in cui il defunto campo largo è resuscitato come Lazzaro.
"Lei non parla male di Conte, lui invece...". Gelo-Schlein, guarda il video di La7
La partita sarda è tutt’altro che chiusa. Se tra Lega e Fratelli d’Italia è in corso una trattativa serrata per individuare il candidato governatore (il Carroccio insiste per l’uscente Christian Solinas, Fdi gli ha opposto il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e un vertice è in programma in settimana), anche il campo progressista non è unito sulla Todde. Basti pensare al malumore di Renato Soru, a cui proprio ieri la Schlein ha telefonato per tentare di convincerlo a non andare da solo e ad appoggiare la Todde. Richiesta respinta dall’ex governatore, il quale ha ribadito la sua disponibilità a farsi da parte soltanto se il centrosinistra esprimerà una «terza via», tradotto: un candidato diverso da Todde.
Peccato che la grillina non ci pensi proprio a rinunciare e che l’incontro tra i due, lo scorso 4 gennaio, nella sede dei Progressisti a Cagliari abbia rimarcato le distanze. «Non perdo le speranze», ha commentato Schlein. La quale si dice pronta al confronto con la premier Meloni «sui temi sociali» e una cosa, forse, ieri l’ha detta: «Noi siamo la prima forza di opposizione, ma sappiamo di non essere autosufficienti». Una supplica a grillini e compagni. Ma non è detto che Giuseppe Conte ascolti.