Rosazza

Emanuele Pozzolo e lo sparo di Capodanno: spuntano due testimoni

Paolo Ferrari

Per capire chi abbia effettivamente sparato con la pistola del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo la notte di Capodanno all’interno della sala della Proloco di Rosazza, il piccolo comune dell’Alta valle Cervo in provincia di Biella, sarà necessario procedere con un secondo giro di interrogatori. Al momento, infatti, le testimonianze raccolte dai carabinieri nell'immediatezza dei fatti risultano essere in forte contraddizione fra loro. Pozzolo, il sospettato principale in quanto legittimo proprietario dell’arma, ha negato di essere stato lui a sparare, ma ben due testimoni, come riportato ieri dal Corriere della Sera che ha potuto visionare gli atti d’indagine anche se coperti dal segreto, affermerebbero invece l’esatto contrario.

Ad aumentare la confusione vi sarebbe poi la testimonianza di un altro dei commensali che, secondo questa volta la ricostruzione di Repubblica, avrebbe visto Pozzolo in compagnia di un agente della polizia penitenziaria della scorta di Delmastro proprio qualche istante prima che partisse il colpo. L’agente, abituato alla Beretta calibro 9 d’ordinanza, avrebbe preso in giro Pozzolo sulle dimensioni ridotte dalla sua North American Arms a tamburo. «Che roba è? Sembra una pistola giocattolo, una pistola da donna», sarebbero state le parole pronunciate dall’agente vedendo questa piccola pistola nelle mani di Pozzolo un attimo prima che il proiettile si conficcasse nella coscia Luca Campana, l’elettricista 31enne e genero del capo scorta di Delmastro, Pablito Morello.

 

 

 

IL RUOLO DI MORELLO

Nel secondo giro di interrogatori è molto probabile che gli inquirenti vorranno anche capire l’esatta modalità di svolgimento del servizio di scorta di Delmastro. Sempre secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, i quattro agenti della polizia penitenziaria erano tutti a cena insieme al sottosegretario alla Giustizia. Circostanza che ha sollevato le critiche dell’ex premier Matteo Renzi che ha parlato di «falange personale» a disposizione di Delmastro. Morello, come è stato ricordato, è un sindacalista del Sinappe e venne eletto nel 2009 nel Consiglio comunale di Biella con il Popolo delle libertà quando Delmastro era assessore ai Lavori pubblici. Nel 2013 entrambi passarono in Fratelli d’Italia.

Secondo alcune indiscrezioni dal Palazzo di giustizia di Biella, sembra che Delmastro potrebbe essere sentito già stamattina. Il sottosegretario ha più volte dichiarato nei giorni scorsi di essersi trovato all’esterno del locale al momento dello sparo. Una versione che sarebbe stata confermata anche da altri testimoni. Sono ancora incerti invece i tempi della nuova deposizione di Pozzolo. I pm stanno riflettendo se attendere o meno dai carabinieri del Ris di Parma gli esiti delle perizie tecniche effettuate con lo Stub test su i suoi vestiti e sulla mano.

 

 

 

VERSO LA PERIZIA

Pozzolo, assistito dall’avvocato Andrea Corsaro, sindaco forzista di Vercelli, in quanto indagato per lesioni e omessa custodia dell’arma, ha la facoltà di nominare suoi periti che potranno assistere agli accertamenti irripetibili. I dubbi sul punto potrebbero essere sciolti già stamani con il rientro in servizio della procuratrice Teresa Angela Camelio. Anche la sorella di Delmastro, Francesca, sindaca di Rosazza ed organizzatrice del cenone di capodanno, potrebbe essere risentita. L’unica certezza ad oggi è che la pistola di Pozzolo non aveva la sicura inserita. Se l’avesse avuta, anche toccando inavvertitamente il grilletto, il colpo non sarebbe mai esploso. E su questo aspetto, come ricordato da Giorgia Meloni nella conferenza stampa di questa settimana, la difesa di Pozzolo è destinata ad essere quanto mai traballante. Chi ha un porto di pistola, come appunto Pozzolo, ha il dovere di custodirla con cura e diligenza, evitando così che altri possano maneggiarla. Per una curiosa circostanza, infine, il fascicolo contro Pozzolo è stato assegnato alla pm Paola Francesca Ranieri che, prima di vincere il concorso in magistratura, si era candidata nel 2016 al Consiglio comunale di Parma, venendo eletta, con Effetto Parma, la lista personale dell’ex grillino Federico Pizzarotti, attuale presidente di +Europa.