priorità rosse
Meloni: "Sulla Ferragni la sinistra si scompone come fosse Che Guevara"
Giorgia Meloni torna su Chiara Ferragni. Il premier, in occasione della conferenza stampa di inizio anno, ha colto la palla al balzo per soffermarsi sulla beneficenza. "C'è una questione che questa vicenda mi ha fatto balzare agli occhi, che è il tema della trasparenza sulla beneficenza. Forse quello è un tema sul quale bisogna lavorare perché altrimenti si rischia che magari il caso singolo possa poi impattare su invece una cosa fondamentale, che è la beneficenza", ha detto senza troppi giri di parole per poi aggiungere: "Allora forse semplicemente dare quali siano oggi le regole di trasparenza eventualmente immaginarne di migliori questo può essere utile per tutti. È una cosa sulla quale sto ragionando".
Non manca poi la frecciata alle opposizioni: "Sul caso Ferragni mi ha colpito la reazione scomposta della sinistra su quanto ho detto ad Atreju, che pensavo fosse condivisibile, ovvero che ha più valore chi produce un pandoro che chi lo griffa. Sembrava che avessi attaccato Che Guevara, il mondo cambia…". Finita qui? Niente affatto: "Ho detto una cosa di una banalità totale che tra l'altro dovrebbe avere qualcosa a che fare con il mondo operaio, invece loro se la sono presa perché ritenendo che io attaccassi Chiara Ferragni, che pure il riferimento c'era ma non l'avevo citata". Meloni comunque premette che "non c'è da parte mia volontà di attaccare alcuno, ponevo un fatto di valore su chi davvero fa l'eccellenza italiana".
Già ad Atreju il presidente del Consiglio lanciava una frecciata agli influencer: "Il vero modello da seguire non sono gli influencer che fanno soldi a palate indossando degli abiti o mostrando delle borse o addirittura promuovendo carissimi panettoni con i quali si fa credere che si farà beneficenza ma il cui prezzo serve solo a pagare cachet milionari. Il vero modello da seguire è il modello di chi quella eccellenza italiana la inventa, la disegna, la produce, e tiene testa a tutti nel mercato globale solo perché noi siamo più bravi, lo sappiamo fare meglio".
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