Il caso
Pozzolo, test dello stub dopo lo sparo di Capodanno
La prefettura di Biella, a quanto si apprende, procederà ai fini dell’applicazione del divieto di detenzione di armi a carico del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, dopo l’episodio accaduto a Rosazza la notte di Capodanno quando un colpo, partito da una pistola da lui regolarmente detenuta, ha ferito il genero di un uomo della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Il procedimento, che non è stato ancora avviato, prevede come primo atto la notifica allo stesso Pozzolo e poi l’interlocuzione con lui, passaggi non ancora avvenuti.
Si tratta di un procedimento formale: la prefettura deve raccogliere tutte le comunicazioni che stanno pervenendo sulla vicenda e poi procederà per l’applicazione dell’articolo 39 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che attribuisce al prefetto la facoltà di vietare la detenzione di armi. Intanto i carabinieri hanno sequestrato tutte le armi in possesso del deputato. E nella giornata di ieri, circa sei ore dopo i fatti, sul deputato di FdI Emanuele Pozzolo sarebbe stato eseguito il prelievo di eventuali residui di polvere da sparo. È quanto si legge nel verbale dei Carabinieri del nucleo investigativo di Biella visionato da LaPresse. Inizialmente, subito dopo i fatti, Pozzolo aveva rifiutato di consegnare ai carabinieri i suoi abiti, facendo appello alle sue prerogative di parlamentare.