Bagarre a Montecitorio
Manovra, ok alla Camera. Foti manda in tilt il Pd: "Il domani appartiene a noi"
Arriva il via libera della Camera (scontato) alla Legge di Bilancio: 220 sì, 112 no e tre astenuti. Il testo era già stato approvato al Senato e dunque l'ok di Montecitorio è quello definitivo. A tenere banco dunque è stata la polemica politica, con i leader delle opposizioni Elly Schlein e Giuseppe Conte in aula a tuonare contro Giorgia Meloni e il governo di centrodestra e il capogruppo di Fdi Tommaso Foti a tuonare citando la Compagnia dell'Anello e mandando in tilt la sinistra.
"Il primo governo guidato da una donna fa ogni giorno scelte contro le donne", è il refrain della Schlein, segretaria del Pd, nella sua dichiarazione di voto. "Noi non pensiamo - ha aggiunto - che la massima aspirazione di una donna sia quella di diventare madre: una aspirazione potrebbe essere diventare Rita Levi Montalcini", è il riferimento alle contestate parole della esponente di FdI Mennuni.
Secondo il capo politico del Movimento 5 Stelle Conte "oggi la maggioranza di Giorgia Meloni approva una legge di bilancio di tagli e tasse da far invidia ai peggiori governi tecnici. Con il nuovo Patto di Stabilità a cui si è piegata in Europa, l'Italia sarà costretta a tagli da oltre 12 miliardi l'anno che colpiranno i cittadini e i loro diritti. Meloni ha accettato di dire 'auf wiedersehen' al futuro dei nostri ragazzi". E ancora: "Una manovra con cui Meloni, Salvini e Tajani continuano la stagione dei tagli ai danni dei pensionati. Un colpo di scure da quasi 60 miliardi in 20 anni, se consideriamo questa e la precedente finanziaria. Si colpiscono anche le rivalutazioni delle pensioni del ceto medio e quelle future di dipendenti pubblici, come medici, infermieri, insegnanti. Su chi è in condizioni di povertà avevano già fatto cassa per 2 miliardi l'anno, tagliando il Reddito di cittadinanza. Arrivano due miliardi di nuove tasse ma alle banche non vengono fatti pagare due miliardi di tasse sugli extraprofitti".
Dai banchi della maggioranza, particolarmente appassionato l'intervento di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia che conclude tra gli applausi con una citazione del Manifesto futurista di Tommaso Marinetti, definita poi "inquietante" dal Pd perché "inno missino". "E' da osservare che è la prima legge di bilancio in anni che viene approvata senza voto di fiducia: è un riconoscimento dell'attività svolta, con l'opposizione che ha presentato un numero limitato di emendamenti. Ora, se la maggioranza li ha respinti è stato non per partito preso ma a ragion veduta è perché siamo qui per realizzare il programma del centrodestra votato dagli elettori, non per attuare quello di chi le elezioni le ha perse", tuona il meloniano secondo cui questa manovra "segna il ritorno della politica dopo anni di sospensione della politica. Ce ne assumiamo oneri e onori e ringraziamo il governo, i colleghi della maggioranza". "Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo, una volta ancora, la nostra sfida alle stelle", declama prima di citare un verso di una canzone della Compagnia dell'Anello: "Il domani appartiene a noi", che divenne di fatto l'inno del Fronte della gioventù, l'organizzazione giovanile missina.