Vil denaro
Governo Meloni, ecco chi è il ministro più ricco. Mentre all'ultimo posto...
La ricchezza è donna, almeno secondo le dichiarazioni dei redditi che hanno presentato i ministri del governo Meloni e che sono consultabili da oggi sui siti di Camera e Senato. Ma la più ricca di tutte è senza ombra di dubbio Daniela Santanché. La "Paperon de' paperoni" di Palazzo Chigi si aggiudica infatti la vetta dei redditi più sostanziosi, a quota 298.638 euro. Subito dietro la ministra del Turismo si trova la premier Giorgia Meloni, con un imponibile di 293.531 trainato dalle vendite del libro 'Io sono Giorgia', che le hanno quasi fatto raddoppiare il reddito. Altra donna con un imponibile ben sopra i 100mila euro è la ministra Anna Maria Bernini, che dichiara per 122.651 euro. La responsabile della Famiglia Eugenia Roccella, invece, è la più povera: solo 70.896 euro.
Quanto agli uomini, chi dichiara i redditi più alti è il responsabile degli Affari regionali e le Autonomia Roberto Calderoli che vanta un imponibile di 145.054. A seguire il ministro dell'Energia Gilberto Pichetto Fratin, con un reddito di 140.252 euro; Adolfo Urso, ministro del Made in Italy, a quota 124.261. Sopra i centomila euro anche Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura e della Sovranità popolare nonché cognato della premier, che vanta redditi per 101.108 euro battendo in "ricchezza" Matteo Salvini: il vicepremier e ministro dei Trasporti ha dichiarato un reddito complessivo di 99.699 euro. Poche migliaia di euro più del ministro dell'ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che dichiara all'Erario 99.761 euro.
L'operazione trasparenza di Palazzo Chigi non contempla gli esponenti dell'esecutivo che non sono stati eletti in Parlamento -tra questi, solo per citarne alcuni, Guido Crosetto, Giovanbattista Fazzolari e Matteo Piantedosi- nonché coloro che non hanno ancora caricato la dichiarazione dei redditi 2023, riferita all'anno fiscale 2022, che va infatti resa pubblica entro fine anno. Tra i "ritardari", seppur ancor nei tempi, il vicepremier Antonio Tajani e il super ministro Raffaele Fitto, "regista" del Pnrr.