Braccio di ferro
Sciopero, Salvini avverte i sindacati: "Chi disubbidisce ne paga le conseguenze"
Nuovo scontro tra Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e i sindacati. Sullo sfondo lo sciopero nazionale di venerdì 15 dicembre. Una mobilitazione di 24 ore a cui il vicepremier si è già opposto attraverso la precettazione e la riduzione della protesta a 4 ore. "Chi disubbidisce" all’ordinanza "ne paga le conseguenze che la normativa prevede", ha dichiarato il leader della Lega ai microfoni di Radio24. "Io ho tutta la convenienza e l’intenzione di aiutare i lavoratori - ha poi aggiunto Salvini - e c’è in corso un rinnovo di contratto, ma non è bloccando l’Italia una settimana sì e una no che si aiutano i lavoratori".
Prima di annunciare la precettazione, ieri il ministro aveva spiegato le ragioni della sua decisione: "Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma non lo fai di 24 ore nel penultimo venerdì prima del Santo Natale". Nonostante questo, però, l’Unione sindacale di base (USB) ha comunicato che non ci sarà nessun passo indietro e che quindi la decisione del ministro non verrà rispettata, confermando così l’intenzione di sospendere i servizi per 24 ore, fasce di garanzia a parte.
Questo braccio di ferro tra Salvini e sindacati sullo sciopero dei trasporti va avanti ormai da settimane. Ora i rappresentanti dell’USB hanno deciso di organizzare una manifestazione proprio contro la precettazione decisa dal ministro: si terrà sempre venerdì 15 a Roma a partire dalle 17. Il corteo partirà da piazzale Aldo Moro e arriverà alla sede del ministero dei Trasporti, nel piazzale di Porta Pia.