Nessuna indignazione
Ultima generazione, la sinistra benedice gli attivisti
Passano i secoli e i progressisti di casa nostra restano ancorati al principio di non avere nemici a sinistra, teorema leninista la cui incontestabilità nel Pd di oggi ci dice quanto il partito, al di là degli acronimi cangianti, sia diventato democratico e quanto ancora sia rimasto comunista. L’attualità fornisce spunti continui dell’attrazione fatale tra la sinistra italiana e l’estremismo, senza bisogno di rinverdire le ambiguità iniziali con il terrorismo delle Brigate Rosse. Basta ricordare la processione in carcere dal bombarolo anarchico Alfredo Cospito, mandatario dei boss di Cosa Nostra per l’abolizione del 41 bis, regime di carcere durissimo che ha permesso di sconfiggere la criminalità organizzata molto più degli astrusi processi e delle indagini sulla trattativa Stato-mafia.
Ancora più recente è la delegazione parlamentare capeggiata da Ilaria Cucchi, senatrice di Sinistra Italiana, per omaggiare i dodici teppisti verdi arrestati per avere bloccato l’autostrada Roma -Civitavecchia, lunedì scorso. Un’azione che ha provocato disagi a migliaia di persone, costringendo a intervenire i vigili del fuoco, sottratti a compiti più seri per staccare dall’asfalto le mani di qualche deficiente che visi era incollato. Peraltro, mentre Cospito è stato condannato a 23 annidi carcere, e quindi visitarlo poteva avere un significato umanitario, i dodici eco-teppisti sono stati in cella 48 ore, pertanto andare a trovarli è stato un gesto politico e nulla più. Una legittimazione del reato di blocco stradale e dei crimini contro l’ordine pubblico e una testimonianza di vicinanza alla delinquenza ambientalista.
OPPORTUNISMO
Nella sinistra l’ideologia si salda all’opportunismo e al cinismo e il cocktail fa sì che la legalità slitti in secondo piano. In nome del risultato da perseguire è lecito infrangere la legge, come dimostrano la pratica degli uteri in affitto e il riconoscimento che molti sindaci di sinistra hanno fatto dei genitori non naturali, in violazione delle norme italiane. Succede che il mondo progressista si sia convinto di avere l’esclusiva della battaglia per il rispetto dell’ambiente e sia persuaso senza fondamento che chiunque lotti contro l’inquinamento non possa che votare a sinistra. Questo impedisce al Pd e a tutti i partiti di quell’area di condannare e prendere le distanze dalle follie verdi, sia quando queste si concretizzano in provvedimenti suicidi dell’Unione Europea, come il bando delle auto a combustione, sia quando si sostanziano in atti criminali.
Ieri alcuni eco-teppisti hanno lordato la facciata e le colonne della Basilica di San Marco a Venezia, senza chiarire quali responsabilità abbia la chiesa con il surriscaldamento del pianeta. Nessuno a sinistra si è alzato a condannare. E per la verità neppure dal Vaticano, padrone di casa, se ancora esso si può considerare un’entità differente dall’estrema sinistra. Non è un caso. Qualche mese fa i soliti criminali verdi hanno versato sul monumento equestre di Vittorio Emanuele II, in piazza Duomo a Milano, una vernice indelebile che è costato trentamila euro cancellare. Stessa sorte è toccata all’Arco della Pace napoleonico, con un danno da quarantamila euro. In entrambi i casi il sindaco Sala non ha ritenuto di costituirsi parte civile, lasciando il Comune indifeso di fronte ai vandali. Sono recenti riprove di come la sinistra sia complice, per calcolo e per fede, dei criminali ambientalisti.
ODIANO CHIUNQUE
Ai compagni vorremmo dare un consiglio non richiesto. I fanatici delinquenti che bloccano le strade e imbrattano le opere d’arte hanno svariati e terribili difetti, ma non quello di simpatizzare per il Pd. Schlein, Sala, Furfaro, Bersani, la coppia Letta-Gentiloni, se ancora c’entra con i dem, se ne facciano una ragione. I teppisti odiano chiunque, in primo luogo se stessi. Fanno poca differenza tra destra e sinistra, per loro sono tutti parimenti colpevoli del disastro del pianeta; e su questo è peraltro difficile dare loro torto, perché non si vede come la sinistra possa assolversi dalle responsabilità dell’inquinamento. Non basta fare le domeniche a piedi o tassare le auto che entrano in centro per avere la coscienza pulita. E i dati dimostrano che non servono neppure per avere l’aria migliore.