E ora?

Carne sintetica, Sergio Mattarella smonta le balle della sinistra

Attilio Barbieri

Il divieto di produrre e vendere la carne artificiale è legge. Ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato il testo del provvedimento approvato dalle Camere. Il governo ha trasmesso al Colle il provvedimento accompagnandolo con una lettera in cui cui dava notizia dell’avvenuta notifica del disegno di legge alla Commissione europea e «con l’impegno a conformarsi a eventuali osservazioni che dovessero essere formulate dalla Commissione nell’ambito della procedura di notifica». Tutto come da copione, incluso lo scorno della sinistra e dei giornali di area.

A cominciare da Repubblica che ieri tornava sull’argomento con l’ennesimo titolo surreale: «Mattarella non firma il ddl carne coltivata. Servirà prima l’ok Ue». E non solo il presidente della Repubblica lo ha promulgato, ma la notifica all’Eurogoverno è comunque un atto dovuto in materia di politica alimentare. Era accaduta la stessa cosa, ad esempio, anche con i decreti sull’obbligo di etichettatura d’origine approvati dal governo Renzi in poi. Li abbiamo sempre notificati a Bruxelles. E la Commissione ha 60 giorni di tempo per rispondere. In assenza di un riscontro vale il principio del silenzio-assenso.

Oltre al « divieto di produzione e immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati» è previsto anche lo stop all’utilizzo «della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali». Da Bruxelles è giunta la conferma della notifica. «L’abbiamo appena ricevuta» e «per quanto ne so non abbiamo ancora condotto la nostra analisi», affermava ieri la portavoce della Commissione Ue per il mercato innazionali per l’obbligo di etichettatura di origine degli alimenti verso il quale si sta progressivamente allineando l’Unione europea con il superamento di dubbi e contestazioni che fanno ormai parte del passato». 

 

Il tema è stato ripreso dalla premier Giorgia Meloni nel suo primo intervento al vertice sul clima in corso a Dubai, la Cop 28. La ricerca «è essenziale» ma «non per produrre alimenti in laboratorio, magari andando verso un mondo in cui i ricchi possono mangiare alimenti naturali e ai poveri vanno quelli sintetici, con un impatto sulla salute che non possiamo prevedere». Mentre per il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida sottolinea che «l’Italia diventa ufficialmente la prima Nazione al mondo a contrastare attivamente la produzione di carne coltivata», contro il provvedimento si sono pronunciati il segretario di +Europa, Riccardo Magi. («la carne coltivata è il futuro») e l’Alleanza verdi sinistra. Mentre nel Pd prevale l’imbarazzo per non poter bocciare un provvedimento che i governatori e moltissimi sindaci Dem avevano invocato sottoscrivendo la petizione lanciata dalla Coldiretti.