Tanti saluti

Vincenzo De Luca, "campo santo": come fulmina Schlein e Conte

Campo largo, campo giusto o campo santo? Vincenzo De Luca usa un gioco di parole per esprimere tutto il suo imbarazzo per lo stato in cui versa il suo partito, il Pd, e il centrosinistra tutto. L'ex premier Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle che è al tempo stesso l'avversario diretto di Elly Schlein, a cui sta drenando voti preziosi, e al tempo stesso l'unico vero e possibile alleato "pesante" nell'area progressista, ha ipotizzato un "campo giusto", da sostituire alla tesi del "campo largo" già proposto senza troppo successo da Enrico Letta, predecessore della Schlein, per riunire tutti dalla sinistra-sinistra di Alleanza Verdi-Sinistra al centro di Azione e Italia Viva.

"L'idea di Conte di un campo giusto nel centrosinistra? Io sono all’antica, sono in difficoltà con le nuove terminologie. L’importante è che non andiamo verso il campo santo", è la battuta fulminante di De Luca, governatore dem della Campania che aspira al terzo mandato nonostante la fiera opposizione del suo capo di partito, la signorina "Elena Schlein". Anche per questo, forse, l'ex sindaco-sceriffo di Salerno ha vergato un libro dal titolo durissimo, Nonostante il Pd, in cui smonta senza remore la nuova segreteria, la promessa di rivoluzione ai vertici e l'assenza di linea politica del partito. 

 

 

 

"Io parlerei sempre in termini più semplici, di alleanze politiche, coalizioni – aggiunge De Luca –. Questa cosa dei campi rinvia a un linguaggio della sinistra radical chic senza chic". "Le dichiarazioni che ha fatto Conte mi sono sembrate molto ragionevoli - glissa poi il governatore, il cui 'nemico' è evidentemente dentro al Pd -, mi pare che su questa base si possa ragionare per costruire un’alleanza credibile".

 

 

 

In termini meno nazionali e più "campani", De Luca ha mostrato un certo imbarazzo per le parole di Don Patriciello, parroco di Caivano secondo cui la premier Giorgia Meloni "merita applausi". "Ha detto così? No comment", è la lapidaria reazione del governatore.