Fuoco amico
Pd, il fondatore Castagnetti liquida Schelin: "Sprovveduti e improvvisati"
Si allunga la lista di chi, da sinistra, demolisce il Pd. Dal presidente dell'Albania Edi Rama che lo etichetta come "un partito perso: sono pazzi” al governatore della Campania Vincenzo De Luca che parla dei gruppi dirigenti dem come "anime morte che non contano nulla". L'elenco dei delusi del nuovo corso dato al partito dalla segretaria Elly Schlein si arricchisce oggi del nome pesante di Pierluigi Castagnetti, tra i fondatori del Pd, che proprio non ha gradito la richiesta, annunciata dai dem e poi ritrattata, di espellere dal Pse il premier albanese dopo l’accordo con Meloni sui centri per migranti. "I partiti non sono dei tribunali. Quella era un’idea improvvisata, da sprovveduti", ha sentenziato.
L’ex vicepresidente della Camera, intervistato da Ruggiero Montenegro per il Foglio, nonostante non condivida il protocollo sui migranti annunciato dal governo, spiega che "Meloni ha trovato all’interno del Pse un interlocutore governativo e non prettamente politico, bisogna quindi che il Pd riconosca come quelle di Rama siano legittime prerogative di uno stato e non di un partito". "Bisogna scindere i due piani e accettare le scelte di un altro paese, anche se non piacciono", incalza Castegnetti. "Diversamente il Pd si espone soltanto a una brutta figura in Europa”. Sarebbe stato meglio, lascia intendere Castagnetti, aspettare il confronto all’interno del Pse prima di prendere posizione in maniera radicale. Così, fa notare il Foglio, tutta questa vicenda diventa sintomatica di un altro dei problemi del nuovo corso dem: “Continuando a fare i duri e puri siamo condannati a un destino in cui troveremo qualcuno più duro e più puro di noi, che ci epurerà. È inevitabile”, dice ancora Castagnetti senza nascondere una certa amarezza.
L'intervista del Foglio si conclude con una battuta del fondatore del Pd che riassume bene il senso delle sue parole: “Ho letto anche che Sánchez è d’accordo con Meloni, contro la posizione del cancelliere Scholz, sulle regole di bilancio europee che si discutono in questi giorni. Che facciamo, cacciamo dai socialisti anche il premier spagnolo?”.