Madamine

De Benedetti e giornaloni in imbarazzo per Sala e il disastro a Milano

Leporello

Il Seveso esonda e rovina il ponte di Ognissanti a Beppe Sala. Il sindaco di Milano, più arcobaleno dei calzini che tanto spesso sfoggia, talmente liberal da svolazzare dalla destra della Letizia (Moratti) alla sinistra del Giuliano (Pisapia), inclusivo e tollerante almeno quanto l’emerito suocero Giovanni Bazoli, su questo argomento era stato perentorio: «Entro il 2023 il problema Seveso sarà risolto».

Correva l’anno 2019 e le fattucchiere nostre, i giornali di John Elkann, Carlo De Benedetti e la tivù di Urbano Cairo salutarono con giubilo quella promessa come la risposta liberal e produttiva agli sprechi e all’inutilità del Mose di Venezia voluto dalla destra. «Le promesse noi milanesi siamo abituati a mantenerle», chiosava ancora il Sala in smoking d’ordinanza ad ogni prima della Scala e, in effetti, qualcuno ci aveva pure creduto. Almeno fino ad ora, quando, uscendo di casa per la spesa o per andare ad onorare i defunti, trovando la città allagata, i milanesi hanno avuto modo di ricordare com’era Venezia: prima del Mose. 

 

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