Autosiluro

Repubblica attacca Lollobrigida sul vino? Che figuraccia: attenzione al titolo

Cortocircuito nella redazione di Repubblica (online, ma il discorso è facilmente estendibile a quella dell'edizione cartacea): pur di criticare il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, arrivano a screditare... se stessi. 

Nella sua rubrica serale "Quindi, oggi..." sul Giornale, Giuseppe De Lorenzo fa le pulci alla giornata recuperando le dichiarazioni più bislacche, le contraddizioni più marchiani e i colpi di genio più imprevedibili. Giovedì vince a mani basse la palma di migliore (o peggiore, a seconda dei punti di vista) il sito del quotidiano diretto da Maurizio Molinari, appunto. Elvira Naselli verga un "focus" su Lollobrigida, cognato della premier Giorgia Meloni e big storico di Fratelli d'Italia. Titolo: "Lollobrigida e la bufala sull'uso moderato del vino che fa bene. Stop ai messaggi equivoci: l'alcol fa male alla salute".

 

 

Bene, scrive De Lorenzo, qualcosa qua non torna. "Sintetizzo: non è vero quello che dice il ministro, il rischio zero per cancro e malattie non esiste dunque il vino fa male. Ora - premette il giornalista del Giornale -, sono andato su Google e ho scritto 'Repubblica vino fa bene' e ho trovato almeno una decina di pezzi in cui Repubblica, che critica Lollobrigida, dice la stessa cosa di Lollobrigida, ovvero che un bicchiere ogni tanto fa bene. Faccio un solo esempio, anzi due. Eccoli: 'Non demonizzate il vino: bevuto con moderazione fa bene, lo dicono i dati'; 'Vino, anche il bianco fa bene: un bicchiere al giorno protegge cuore e reni'. Pur di attaccare il ministro di Fdi - conclude De Giuseppe - sono arrivati a smentire se stessi. Sarebbe stato più saggio controllare prima, no?".

 

Roba da far impallidire anche le acrobazie dialettiche sulla nomina di Pietrangelo Buttafuoco quale presidente della Biennale di Venezia. "Scopriamo per l’ennesima volta che se la sinistra nomina qualcuno nei ruoli chiave della cultura, sono tutti bravi, belli e competenti - ironizza sempre De Giuseppe -. Se lo fa la destra, come nel caso di Buttafuoco alla Biennale di Venezia, si scatena il solito ritornello delle 'mani della destra sulla cultura'. Avreste anche fracassato le scatole eh".