Testa altissima

Giambruno, Meloni promossa dagli esperti: perché la sua scelta piace

Francesco Specchia

La notizia del giorno è stato uno squarcio rosa e gossip paro sotto il cielo dei bombardamenti di Gaza. «Pensateci. Per un giorno una separazione familiare, per quanto dolorosa, ha oscurato in Italia il conflitto in Medioriente...», racconta un’irremovibile verità, Lella Costa, chiamata a commentare mediaticamente l’affaire Meloni-Giambruno a Raitre, negli studi del programma Tv Talk. Ci pensiamo. Mentre scrolliamo nervosamente, dallo smartphone, la tracimante cascata di notizie meloniane. Lella ha ragione, ma solo in parte. Perché, in realtà, la portata dell’evento, la fine della love story sugellata via social tra la premier e il giornalista, ha davvero fatto il giro del mondo.

Qualche esempio. Il Guardian apre con: «La premier italiana Meloni si separa dal compagno dopo i suoi commenti sessisti». Il New York Times titola: «Meloni dice all’Italia che sta lasciando il suo compagno di lunga data». El Pais piazza la fotona dell’ex coppia in abito da sera alla Scala: «La rottura col padre di sua figlia». Der Spiegel, è più svenevole: «Erano considerati una coppia modello: il primo ministro italiano Giorgia Meloni e il giornalista televisivo Andrea Giambruno. Ma ora la loro relazione è finita. Le dichiarazioni offensive erano già pubbliche».

 

 

 

BOOM DI VISUALIZZAZIONI

Dopo la pubblicazione dei video di Striscia la notizia, i social sono esplosi contemporaneamente al messaggio della Meloni. In poco più di tre ore il messaggio di Meloni, postato su tutti i suoi profili social, ha registrato 283 mila like, 53,1 mila commenti, 8,8 mila condivisioni. Solo su TikTok, il numero globale delle visualizzazioni dei video pubblicati ieri sull’annuncio ha raggiunto quota 164 mila, secondo quanto rilevato dall’analisi in tempo reale di Reputation Manager. Prima Comunicazione spiega che l’annuncio di Meloni ha fatto il giro del web, dalle testate che riportano la news in modo fattuale ai commenti di sostenitori e critici della premier.

Il picco di commenti è stato registrato tra le 08:45 e le 09:15. L’annuncio ha generato in due ore e mezza una crescita del 556% del flusso di conversazione sulla premier. Ed è intervenuto perfino Elon Musk, che col suo “like” al post meloniano trascina con sé, in una sola ora, un altro milione di followers. Tra gli hashtag in trending su Twitter in Italia, il primo è #Giambruno (24,7 mila tweet). Nella lista dei trends fanno capolino anche #Giancoso (3,5 mila) – il lato ironicodei social – e “Ginevra” (la figlioletta dei due, 2,8 mila). Si mobilita anche la politica tra Salvini che stringe «in un fortissimo abbraccio» Giorgia; e Conte che le esprime solidarietà «come persona come donna e come madre»; e Calenda che afferma: «Tutta questa vicenda è abbastanza sconcia Il tutto con di mezzo una bimba di 7 anni che deve poter fare una vita normale». E ad essi s’aggiungono le donne dell’opposizione perfettamente in linea con la decisione della Presidente del Consiglio: l’ex Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti; le Europarlamentari Pd Alessandra Moretti e Pina Picerno. Qualcuna, dall’estrema sinistra, l’accusa di «strumentazione politica», ma è una voce flebile. Il gesto di Giorgia, così tranchant, secondo gli addetti ai lavori, ne corrobora la leadership, la svincola da situazioni imbarazzanti e la rende non ricattabile.

Lorenzo Pregliasco di Youtrend spiega «che si tratta di una vicenda personale, ma ha anche un valore mediatico e pubblico: questo tweet è già stato visto più di 1 milione di volte. Comunicativamente, mi pare che Meloni ne esca bene». Alessandra Ghisleri di Euromedia Research analizza il coté squisitamente femminile della vicenda: «La percezione è che abbia agito da donna decisa, nel momento in cui viene violato il concetto di famiglia. Quel siparietto in tv di Giambruno è stato onestamente imbarazzante». Aggiunge: «Il gesto di Giorgia non ha probabilmente un valore elettorale, ma se avesse tentennato sarebbe stato un colpo per l’istituzione che rappresenta. Mi ricorda il caso dell’istituzionalissimo conduttore del Tg1 Paolo Frajese che, quando lo scoprì, si separò dalla moglie pornostar». Magari il paragone è un tantino ardito ma, sì, anche Frajese aveva un alto senso dello Stato nel ritenere che per molti di noi la vita pubblica si giustappone a quella privata.

 

 

 

LA SOLITUDINE

Per il sondaggista Alessandro Amadori: «Nel caso della Meloni questa rottura del suo rapporto, nel breve periodo, a causa di una situazione intima che lei s’è trovata a subire, è perfino positivo. Sta piacendo perché lei –parte lesa- ha preso l’iniziativa della separazione in modo risoluto, dignitoso e radicale, come fa il 90% delle donne comuni. E la sua lettera è stata, chiara netta e rispettosa del padre della sua bambina. Amadori sottolinea però l’unico rischio che corre la comunicazione così – diciamo -diretta della Meloni: «Nel lungo periodo potrebbe esserci un altro problema: quello della solitudine. Al di fuori del suo cerchio sorella-madre-cognato- amici del nucleo storico, dimostra di non fidarsi, di non avere capacità di networking (che aveva, invece, Berlusconi); e l’isolazionismo affettivo dopo un po’ stanca, perché l’uomo è un animale sociale, a meno che non porti risultati strabilianti».

Giorgia, dunque, un po’ Giovanna D’Arco un po’ Cavaliera della valle solitaria. L’impressione personale è quella di un atto dovuto e applaudito, nel contesto di una commedia all’italiana in chiaroscuro che ricorda molto Il vedovodi Dino Risi, con Giambruno nei panni di Alberto Sordi e la Meloni in quelli di Franca Valeri. Con i fuorionda di Striscia nel ruolo della tromba dell’ascensore...