Duello sulla Palestina

Matteo Salvini? Così ha mandato in tilt la sinistra spagnola

Alessandro Gonzato

Lo scontro si consuma su “X”, nuovo nome di Twitter. Da una parte il ministro dell’Uguaglianza spagnolo, Irene Montero - esponente di spicco della sinistra di Podemos - e dall’altra il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Nel botta e risposta poi interviene anche il marito della Montero, Pablo Iglesias - ex segretario generale di Podemos - e ci arriviamo presto. «Not in our name», “non a nostro nome”, twitta la Montero, messaggio a corredo di una foto in cui ci sono la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

I due si sono incontrati venerdì, e von der Leyen ha dato pieno appoggio allo Stato ebraico contro le barbarie dei terroristi di Hamas. Il tweet della spagnola viene commentato polemicamente da Salvini: «Prima ancora di provare a nascere, il (forse) nuovo governo socialista spagnolo già litiga su Hamas e Israele, con la ministra dell’Uguaglianza (!) contraria all’unità contro il terrorismo islamico». Von der Leyen dopo l’incontro con Netanyahu aveva twittato: «Questo è il momento dell’unità. Questo è il momento di unire le forze contro il terrorismo. E Israele può contare sull’Ue».

 

 

 

CAMICIE NERE

Il ministro spagnolo controreplica a Salvini: «Vicepresidente, sta legittimando le violazioni del diritto penale internazionale, come le punizioni collettive, e difendendo l’impunità per i crimini di guerra? L’Europa è nata dalla vittoria dell’antifascismo sui genocidi». Ecco, in effetti il richiamo al fascismo mancava. I seguaci Irene Montero dell’izquierda spagnola si scatenano e pubblicano a raffica lo slogan «Not in our name». Chi non è teleguidato dalla chiamata alle armi (per fortuna virtuali) di Podemos si chiede invece se Hamas lo rispetti, il diritto internazionale.

Sono in tanti a prendere le distanze dal tweet della Montero, ma come dicevamo ecco il marito, Pablo Iglesias: «In Spagna ci sono ancora membri del governo che difendono i diritti umani, la legalità internazionale e il diritto all’esistenza della Palestina. Men(LaP) tre in Italia c’è un governo con fascisti e ridicoli codardi comete. Ti auguro il meglio». Dalla polemica politica la sinistra spagnola passa agli insulti, e d’altronde è la cifra di una certa parte politica, in Spagna e non solo.
Iglesias pubblica una foto di Salvini a Mosca con la maglietta di Vladimir Putin.

Il marito della Montero è stato vicepresidente del governo ed europarlamentare. Porta il nome del padre, Pablo, fondatore del Partito socialista operaio spagnolo. Montero, 33 anni, cresciuta nell’Unione della Gioventù Comunista, è della sinistra ultra-femminista e paladina delle battaglie Lgbt. Sui social rilancia il tweet del ministro per i Diritti sociali e l’Agenda 2030, Ione Belarra, che è anche la segretaria generale di Podemos (ha preso il posto di Iglesias). Questo il messaggio: «Dato il tentativo di genocidio compiuto dallo Stato di Israele a Gaza, proponiamo che il governo spagnolo porti Netanyahu davanti alla Corte penale internazionale per crimini di guerra». E la Montero commenta: «Le violazioni del diritto penale internazionale e i crimini di guerra non possono rimanere impuniti. Difendere la pace e i diritti umani oggi è il compito più urgente di tutti». La Montero attacca anche la presidente del parlameto europeo, Roberta Metsola, anche lei in foto con il primo ministro israeliano e von der Leyen.

 

 

 

SOUMAHORO

Attenzione: poteva mancare l’intervento di Nicola Fratoianni? Sì, poteva, e non ne avremmo sentito la mancanza. E però il capo di Sinistra Italiana anche stavolta vuol dare sfoggio di sé, eccolo: «Invece di passare il tempo, con il suo apparato mediatico, a insultare ministre di altri governi europei di fronte alla tragedia in Medio Oriente, Salvini pensi ai propri imbarazzanti e impresentabili amici, dalla LePen a Orban ai russi del regime di Putin». E noi che pensavamo fosse stato Fratoianni, assieme al sodale verde Angelo Bonelli, a candidare in parlamento Aboubakar Soumahoro salvo scaricarlo un minuto dopo lo scoppio dell’indagine a carico di moglie e suocera. Ma tant’è. Fratoianni insiste: «Salvini invece di fare infima propaganda sulla tragedia mediorientale, già che c’è utilizzi il tempo per dire finalmente agli italiani e al parlamento chi gli ha dato il video con cui cerca, inutilmente, di infangare la magistratura del nostro Paese». Poi Fratoianni aggiunge l’hashtag “miserabile”, e la notizia è che non è un giudizio al proprio commento.