Effetti collaterali
Guido Crosetto, allarme-terrorismo: "Controlli le reti, non il singolo"
Guido Crosetto, come Giorgia Meloni, è ben consapevole del pericolo attentati sul nostro territorio, dopo il caso del professore ucciso in Francia da un estremista islamico. "Quel rischio è scritto nella storia, anche recente. È un pericolo che ritorna quando si accende lo scontro fra Occidente e Islam, anche se magari nessuno dei due lo vorrebbe", afferma il ministro della Difesa in una intervista a La Repubblica. "Alcune organizzazioni terroristiche, negli ultimi anni, non hanno più rivendicato attentati, ma il problema è che basta un singolo, nella sua folle autodeterminazione, a compiere un atto scellerato. Puoi tentare di controllare le reti del terrore, non i singoli".
E in questo scenario l'immigrazione può diventare il veicolo di nuovi attacchi terroristici. "Se la situazione in Medio Oriente degenererà, aumenteranno le condizioni di insicurezza, e di conseguenza aumenteranno i flussi migratori costituiti da chi ha paura o viene cacciato dalla sua terra ma anche da combattenti integralisti", conferma Crosetto. "È evidente che se il clima peggiorasse, qualcuno potrebbe approfittarne per portare la guerra in Europa".
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Rispetto alla presenza di mille e cento militari italiani in Libano, dopo il missile che ha colpito l’area della missione Unifil, il ministro della Difesa sottolinea che "c’è stato un razzo, dicono deviato" ma prosegue "non è stato un attacco diretto alla base. Il comando italiano si trova 11 chilometri più a Nord, a Shama. La decisione su Unifil non è nazionale, perché siamo lì con spagnoli, francesi, indiani e tanti altri. O resteremo tutti o ce ne andremo tutti." Nel frattempo, conclude Guido Crosetto, "monitoriamo ogni ora la situazione". E certamente, "se capiremo che i nostri contingenti multinazionali sono in pericolo decideremo per il ritiro, in accordo con l’Onu. Come abbiamo fatto con i carabinieri che erano in missione a Gerico".