Polemica

Israele-Hamas, l'imbarazzo dei sindaci rossi: i casi da Roma a Milano

Brunella Bolloli

Con Israele ma anche no. Se il governo italiano non ha avuto esitazioni e ha subito esposto la bandiera con la stella di David sulla facciata di Palazzo Chigi, la stessa fermezza non si è vista dalle parti delle amministrazioni del centrosinistra: imbarazzate, divise, confuse, attente a criticare gli attacchi di Hamas e a non scontentare gli amici palestinesi.

A Milano ieri, in consiglio comunale, hanno impiegato tutto il pomeriggio per decidere se fosse opportuno esporre il vessillo israeliano fuori da Palazzo Marino. Hanno discusso, litigato, battibeccato, poi alla fine hanno detto sì. Ma che fatica. La città così attenta ai diritti, così veloce nel sposare le cause degli stranieri, pronta a soddisfare le esigenze dei talebani green e delle pattuglie di giovani gretini che imbrattano i monumenti e bloccano le strade si è incartata sulla bandiera di Israele e questo perché i Verdi, che siedono in maggioranza, si sono messi di traverso, hanno detto di no. Non volevano. Nessuno pretendeva che il sindaco Beppe Sala si presentasse in Aula avvolto nel drappo bianco e blu, come invece ha fatto il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico, ma si trattava di dire una parola chiara sul sostegno a Gerusalemme e qui sono cominciati i tentennamenti. Ufficialmente, la preoccupazione del centrosinistra è «per quello che avverrà nei prossimi giorni», ripetono diversi consiglieri. Perché la striscia di Gaza brucia, Netanyahu ha annunciato l’invasione di terra e la possibilità che la risposta all’attacco subìto si trasformi in «un nuovo bagno di sangue» è alta. Da qui l’idea del centrosinistra di esporre solo il drappo della pace, «perché quello deve essere il nostro obiettivo», ha sentenziato il capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi, giudicando «a senso unico» per il loro sostegno a Israele le mozioni presentate dal centrodestra.

 

 

 

Il collega del Pd, Filippo Barberis, ha provato una mediazione e ha proposto di esporre sia la bandiera di Israele che quella della pace, che poi era la linea anche del sindaco Sala. Gran bagarre fino a che la seduta è stata sospesa, i consiglieri di maggioranza si sono riuniti in conclave ma usciti la fumata è stata nera perché per il verde Monguzzi «la bandiera della pace non si può accostare solo a quella di Israele. O si espongono tre bandiere (pace, Israele e Palestina) o se ne espone solo una, quella della pace». La seduta è stata quindi sospesa di nuovo e solo alle otto e mezzo di sera, dopo estenuanti trattative e l’intervento del primo cittadino, lo stallo è stato superato in modo ecumenico. Fuori da Palazzo Marino le bandiere saranno due: quella della pace e quella d’Israele. Con 23 voti e varie defezioni questa è stato il verdetto finale.

Nella Roma di Gualtieri non hanno neanche perso tanto tempo: da ieri mattina fuori dal Campidoglio i giochi di luce dell’Acea disegnano entrambi i drappi sul muro di Palazzo Senatorio diviso in due per l’occasione: una parte pro-Israele, l’altra rainbow. Così non si fa torto a nessuno. E lo stesso è avvenuto nella Firenze rossa di Dario Nardella dove a Palazzo Vecchio era già era esposta la bandiera pacifista: «Esprimiamo la nostra vicinanza alle comunità colpite», ha spiegato il primo cittadino per il quale «l’obiettivo del terrorismo è impedire la pace. Per questo lo condanniamo senza se e senza ma e ribadiamo il nostro impegno per la pace». Peccato che il consiglio comunale si sia diviso sul minuto di silenzio in onore delle vittime degli attacchi di Hamas.

In Parlamento, invece, dove oggi ci sarà l’informativa urgente del ministro degli Esteri Tajani, si lavora a una mozione unitaria sul conflitto in Israele. A Palazzo Madama si è avviato un confronto tra maggioranza e opposizione per la stesura di un testo, il più possibile asciutto, che condanni gli attentati. Ma i distinguo, nella minoranza, non mancano: M5S e Avs, infatti, pur riconoscendo a Israele di esercitare il suo legittimo diritto di autodifesa, «allo stesso tempo, giudicano sproporzionata la reazione diretta contro l’inerme popolazione civile della Striscia di Gaza, che sarebbe contraria al diritto umanitario internazionale». E stasera, fiaccolata pro-Israele promossa da Il Foglio a Roma. Il centrodestra ci sarà compatto. Il centrosinistra in ordine sparso.