Carta canta
Sanità, sinistra contro il governo per i tagli? Ma le cifre inchiodano Speranza
La propaganda è una brutta bestia. Si dice e si scrive di tutto pur di colpire il nemico. E l'avversario numero per la sinistra in questo momento è Giorgia Meloni. Il premier è ormai tempestato da continui attacchi a base di bufale quasi quotidianamente. Prima la bolla inesistente dello spread, poi le voci fake di un governo tecnico in arrivo, le smentite del Colle agli attacchi di Stampa e Repubblica e ora anche il fango sui presunti tagli di spesa alla Sanità.
Il Pd su questo punto sta portando avanti una campagna con la segretaria Elly Schlein e i suoi fedelissimi, Francesco Boccia in testa. Ma c'è anche la stampa vicina ai prgressisti che titola, come ricorda Luciano Capone su Il Foglio, "Sanità governo sotto accusa" e ancora "Nella Nadef tagli per due miliardi". Ma le cose stanno davvero così? Cominciamo dalla Nadef. Il taglio da 2 miliardi è una stima della spesa tendenziale che passerebbe da 134,7 miliardi del 2023 a 132,9 nel 2024. Ma attenzione in quel "tendenziale" si nasconde il diavolo prgressista. Si tratta semplicemente di un calcolo in proiezione futura, non ancora deciso e nemmeno scritto nero su bianco sulla legge di Bilancio. Ergo stiamo parlando del nulla. C'è da considerare anche il deficit programmatico per il 2024 con cui il governo ha trovato 14 miliardi da inserire in manovra. E ancora non si sa quante di queste risorse saranno destinate proprio alla sanità.
Ma ora attenzione a questo passagio che invece riguarda l'ex ministro alla Salute, Roberto Speranza. Secondo la Nadef del 23 settembre 2022, la proiezione tendenziale della spesa sanitaria era 131,7 miliardi nel 2023 (6,7 per cento del pil), 128,7 miliardi nel 2024 (6,2 per cento) e 129,4 miliardi nel 2025 (6,1 per cento). Quando al governo arriva Giorgia Meloni le cose cambiano, e in meglio. La Nadef approvata prevede una spesa di 134,7 miliardi nel 2023 (6,6 per cento del pil), 132,9 miliardi nel 2024 (6,2 per cento) e 136,7 miliardi nel 2025 (6,2 per cento). Notate nulla di strano? Speranza aveva previsto tagli e una spesa inferiore ripsetto a quella predisposta dal governo di centrodestra. Ma questo i giornaloni di Elkann non ve lo diranno mai. La Sanità è un argomento serio e la propaganda su uno dei settori principali della res pubblica non può ridursi a quattro cifre a uso e consumo dei "nemici" del centrodestra. Ecco perché serve fare chiarezza prima che le cose possano sfuggire di mano.