Il dottor sottile
Giuliano Amato, "io alla guida di un governo tecnico?": clamorosa risposta
Giuliano Amato come sempre è utile alla propaganda di sinistra per accostare il suo nome a quello di un governo tecnico. Da diversi giorni tira aria di tempesta, di complotti e di mosse alle spalle dell'esecutivo di centrodestra. L'obiettivo è chiaro: destabilizzare il governo in vista delle Europee 2024 sotto i colpi dello spread e della manine che muovono i mercati. E così in un'intervista a Repubblica l'ex premier a chi gli chiede se il suo nome potrebbe tornare utile per un esecutivo dei burocrati, risponde così: "«L’ho letto e non so se è più penoso o più comico. Capisco che l’Italia è sempre più un Paese di anziani - annota l’ex presidente del Consiglio - ma la sola idea di affidare il governo a un uomo di 85 anni dimostra una sfiducia nelle generazioni più giovani che l’Italia non merita".
Nella stessa intervista, prendendo spunto dal dibattito intorno alla scomparsa di Giorgio Napolitano, e alla celebrazione dei funerali di Stato, con alcuni osservatori che hanno rilevato una 'distanza' da parte del governo alla Camera, Amato - che è stato uno degli oratori in Aula - rileva che "questa delle due Italie è un’immagine ricorrente nelle cronache dei funerali. Posso solo prenderne atto, non avendo potuto scorgere i volti di chi ascoltava. E comunque bisogna apprezzare che quasi tutto il governo abbia presenziato". "Certo è - riprende - che queste due Italie devono dialogare tra loro.
Uno degli insegnamenti di Giorgio è stata la sua profonda fiducia nel carattere processuale della democrazia per cui non esiste una verità o non esiste una decisione che qualcuno possa imporre ad altri. Esiste la parzialità di tutti. Ed era il Parlamento la sede del confronto e della sintesi. Bisogna recuperare questa centralità, se vogliamo difendere la sostanza della democrazia in Italia. Altrimenti - avverte Amato - il rischio è di smarrire la strada".