Tombale

Pd, Pierluigi Battista: "Tutto intrighi e poltrone. Schlein? Fuori dal tempo"

"Un partito tutto intrighi e poltrone, un’isola che non capisce più la società in cui vive": Pierluigi Battista, intervistato da Italia Oggi, definisce così il Pd di Elly Schlein. Il più grande partito di sinistra, secondo l'analisi dello scrittore ed ex editorialista del Corriere della Sera, è "sempre più marginalizzato. Non è questione tanto di ceto politico quanto di base sociale, che sta scomparendo. La Schlein pensa di recuperarla mettendo indietro le lancette della storia, tornando al ‘900, annullando per esempio la svolta, considerata troppo liberale, compiuta dal Pd con il Jobs act. Ma quella Italia non esiste più".

Situazione del tutto diversa a destra, dove invece il contatto con la società non sarebbe andato perso: "Giorgia Meloni e tutti i partiti dell’alleanza vivono nella società reale, hanno un blocco sociale di riferimento", ha spiegato Battista. Che poi ha fatto notare: "L’unica interlocuzione della Schlein con il mondo del lavoro è quella con la Cgil di Maurizio Landini". Un po' poco secondo l'analista politico: "Un partito deve avere una visione più complessiva. E soprattutto, lo ripeto, più aderente alla società".

 

 

 

La vera sorpresa, secondo Battista, è rappresentata dal Movimento 5 Stelle e dal suo leader Giuseppe Conte: "Ha avuto il merito di dare a un partito che sembrava morto una sua ben precisa collocazione". E ancora: "Conte parla a un mondo in carne ed ossa e se ne frega se Schlein lo accusa sui migranti di avere posizioni di destra, lui pensa al voto di chi sta nelle periferie del Paese". Tuttavia, un merito che il giornalista riconosce alla segretaria del Pd è l'"aver avuto il coraggio di sfidare lo status quo del partito, riuscendo a farsi appoggiare anche da alcuni grandi vecchi e capovolgendo il risultato del voto delle primarie a suo vantaggio. In questo ha avuto una forza che ricorda il rottamatore Matteo Renzi. Ma non basta per essere innovatori".

Parlando dell'obiettivo che i dem dovrebbero raggiungere alle Europee, infine, Battista ha detto: "La segretaria del Pd non può accontentarsi di tenere il partito sul 20%. Un punto sotto o sopra cambierebbe poco, sarebbe un arroccamento, la spinta propulsiva che ci si aspettava lei potesse dare al partito non ci sarebbe. E i cacicchi tornerebbero a farsi sentire".