Parla il Doge

Immigrazione, Luca Zaia: "Una tempesta perfetta, servizi sanitari a rischio"

I Cpr (centri di permanenza per il rimpatrio) "aiutano, ma non bastano", tuona Luca Zaia, presidente della regione Veneto, in una intervista a il Corriere della Sera. Secondo il governatore leghista la situazione è "preoccupante se non allarmante". Luca Zaia definisce quella in corso riguardo all'immigrazione una "tempesta perfetta" che può rendere necessario rivedere "i nostri servizi sanitari, sociali ed educativi. Che rischiano di aprire una questione sociale vera". Insomma, continua il governatore, i Cpr "sono indubbiamente un anello della catena di gestione, uno strumento che completa la filiera. Ma nel contempo è doveroso dire che non risolveranno il problema", sottolinea.

 

 

La vera questione, invece, secondo Luca Zaia, è quella dei rimpatri. Basta guardare i numeri. "Quest'anno i rimpatri forzati sono stati 2.270. Nel 2022, sono stati 3.200. La verità è che non siamo in grado di fare rimpatri significativi", osserva il governatore veneto. "Una procedura complicata che prevede passaggi di carte, organizzazione logistica e anche una scorta, a volte in aereo si vedono quattro o cinque agenti per accompagnare un solo migrante", aggiunge. "Insomma: è un'utopia pensare di rimpatriare una parte significativa di coloro che sono arrivati senza titolo", conclude Luca Zaia. "È come cercare di svuotare il mare con un secchio".