Terremoto politico
Matteo Renzi, uno choc: "Il big di Italia Viva forse entra nella Lega"
Dell'addio di Ettore Rosato a Italia Viva si parla, a Palazzo, da molte settimane. Già in estate si era sparsa la voce di attriti insanabili tra Matteo Renzi e il suo fedelissimo, fin dai tempi del Pd, tra sussurri, smentite imbarazzate e silenzi raggelanti. Ora, però, spuntano dettagli e conferme sempre più imbarazzanti.
A svelare platealmente la lontananza anche fisica tra Rosato e i renziani è l'assenza del primo alla kermesse di Italia Viva a Santa Severa. Renzi e i suoi tutti a chiacchierare e brindare nella ex "Quirinale sul mare" (era la meta balneare favorita di presidenti come Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi, ricorda Tommaso Labate sul Corriere della Sera).
"Se non sono lì con loro, allora c’è un motivo", spiega Rosato a Labate, prima di "troncare con cortesia la conversazione". Insomma., pare pronto per l'ennesima tempesta in un bicchiere d'acqua, quello del Terzo polo, che in pochi mesi di vita ha già registrato telenovele, rotture via media, insulti e accuse incrociate. Tra Renzi e Carlo Calenda, certo, ma anche tra i caporali dei rispettivi eserciti con fuoriuscite dolorose. La prossima, probabilmente, sarà quella di Rosato. Con clamorose sorprese all'orizzonte.
Rosato, spiega Labate sul Corsera, potrebbe seguire le orme della ex ministra Elena Bonetti, che andrà proprio da Calenda in Azione. L'alternativa, è che l'ex capogruppo dem preferisca altri moderati, quelli di centrodestra di Forza Italia che hanno sempre aperto le porte ai centristi delusi sia del Pd sia del mai del tutto nato Terzo Polo. La terza pista, onestamente pazzesca, secondo il cronista politico del Corriere della Sera conduce "addirittura verso la Lega di Salvini (tutte opzioni mai confermate ma nemmeno mai smentite dal diretto interessato)".
Sembra fantapolitica, anche se per motivi di compiti diplomatici i rapporti di Rosato con il mondo del centrodestra sono sempre stati buoni, se non addirittura cordiali. Resterebbe da vedere se in via Bellerio accettassero di imbarcare un esponente di spicco del centrosinistra come il triestino, sia pure in fuga.