L'ultima rilevazione
Pagnoncelli, il sondaggio che ribalta tutto: occhio a questo 46%
Dal Mes, al Pnrr, fino all'emergenza migranti, gli italiani "come si rapportano all'Europa e come valutano i principali temi in discussione?". Secondo l'ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli illustrato su Il Corriere della Sera, "oggi il 39% dichiara fiducia nell’Europa, il 48% esprime sfiducia. Non è solo, e forse non soprattutto, questione di orientamento politico. Certo, gli elettori pd sono europeisti senza se e senza ma (78% di fiducia), ma negli altri elettorati le opinioni tendono ad essere più equilibrate con gli elettori di Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle più critici (ma in entrambi i casi circa il 40% esprime fiducia in questa istituzione). È molto di più questione di condizione sociale: sono i ceti popolari ad essere critici verso l’Ue (due terzi degli intervistati meno abbienti nega la fiducia all’Europa), al contrario i ceti medio alti sono favorevoli all’istituzione", scrive il sondaggista.
In questo scenario, osserva ancora Pagnoncelli, "si tende a ritenere che il rapporto del governo italiano con l’Europa sia più positivo (46%) che non negativo (30%)". E ciò è dovuto "alle capacità diplomatiche, da molti sottolineate, della presidente del Consiglio".
Per quanto riguarda il Pnrr, "le difficoltà nel perseguire i risultati richiesti sono attribuiti dal 35% alle difficoltà del governo nel procedere sulla strada delle riforme (71% tra gli elettori pd, 53% tra i 5 Stelle), dal 18% invece alle scarse capacità dei governi precedenti, Conte e Draghi, (31% tra gli elettori di FdI), mentre il 10% accusa la burocrazia europea e il 9% non vede rallentamenti". Sul patto di Stabilità prevale "l’idea di una sua revisione, nel solco delle proposte del governo di escludere alcune spese dal conteggio del deficit (38%), ma il 28% pensa che debba essere riproposto sostanzialmente nelle forme pre-Covid (53% tra gli elettori del Partito democratico). Rilevante la quota di chi non si esprime (35%)".
Infine, sull'atteggiamento "da tenere nei confronti dell’Unione europea", "le opinioni si dividono quasi perfettamente a metà. Il 39% infatti ritiene che il governo dovrebbe battere i pugni sul tavolo, con un atteggiamento più rigido che faccia valere meglio gli interessi nazionali. Il 38% al contrario reputa che occorrerebbe essere più collaborativi, perché questo sarebbe il modo migliore per fare gli effettivi interessi del Paese".