Lutto

Morte Domenico De Masi, un duro colpo per il M5s: cosa può accadere

Addio a Domenico De Masi: il sociologo è morto all'età di 85 anni a Roma, la città in cui viveva. Soltanto lo scorso 15 agosto gli era stata diagnosticata una grave malattia invasiva. La diagnosi dei medici del policlinico Gemelli lo aveva raggiunto mentre si trovava a Rovello. Diagnosi impietosa: gli restava poco da vivere. Ma era difficile immaginare che gli restasse così poco: meno di un mese. Un male fulminante, quello che ha portato via il  docente emerito di Sociologia del Lavoro all'Università Sapienza di Roma, volto televisivo noto, vicinissimo al M5s e ideologo e ispiratore del reddito di cittadinanza

Nato a Rotello, provincia di Campobasso, il 1° febbraio 1938 e cresciuto in Campania, De Masi nel corso della sua vita ha attraversato l'Italia. Prima Caserta a Perugia, dove si era laureato nel 1960 in Giurisprudenza con una tesi di Storia del diritto. Poi la specializzazione in Sociologia del lavoro a Parigi. Dunque Napoli, dove intraprese la carriera universitaria come assistente di Sociologia all'Università Federico II. Ma nella sua parabola c'è anche Milano, dove lavorò fino al 1966 presso la società CMF del gruppo IRI-Finsider. Il suo ruolo era quello di responsabile della selezione e della formazione.

L'insegnamento inizia nel 1961: prima come assistente alla Cattedra di Sociologia generale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, poi come professore di Sociologia del lavoro presso l'Università di Sassari e quindi presso La Sapienza di Roma, ateneo per il quale ha ricoperto diversi incarichi, compreso quello di Preside della Facoltà di Scienze della comunicazione. Nel 1995 ha fondato la SIT - Società Italiana Telelavoro - che per un decennio si è occupata in Italia di diffusione e regolamentazione del lavoro destrutturato. Della SIT fu anche presidente. 

Infine, negli ultimi anni, la vicinanza alla politica. A Beppe Grillo, al quale era legato da un rapporto strettissimo (fino alla rottura dei rapporti), e al M5s, con il quale ha collaborato con diverse ricerche sul mercato del lavoro, studi decisivi per stabilire la linea politica del partito. De Masi è considerato l'ispiratore del reddito di cittadinanza. Negli anni il sociologo era diventato il consigliere più ascoltato e seguito del M5s e dei suoi leader, Giuseppe Conte compreso. La scomparsa di De Masi, dunque, ha anche un grande peso politico per quel che riguarda i grillini, che perdono forse il loro principale punto di riferimento.

La rottura con Grillo risale alla campagna elettorale delle Politiche 2022, quando De Masi parlò di alcune presunte pressioni subite proprio da Beppe Grillo da parte di Mario Draghi per rimuovere Giuseppe Conte dal partito pentastellato, così come il comico a quel tempo sembrava voler fare. Una polemica furibonda, che divenne in breve esplosiva e che mise fine ai rapporti personali con il comico pentastellato. Molto legato a Giuseppe Conte, con l'ex premier fondò una scuola politica M5s, salvo abbandonare in breve tempo il progetto.