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Europee, soglia di sbarramento al 3 per cento? Ecco cosa può cambiare
Dal governo può arrivare un aiutino alle forze minori. Non è infatti escluso un abbassamento della soglia di sbarramento per le prossime elezioni europee. In vista di giugno si pensa così di farla passare dal 4 per cento, limite minimo per ottenere un seggio ed entrare a Strasburgo, al 3. A riguardo da parte di Fratelli d'Italia non c'è "nessuna preclusione". Anzi, il senatore Lucio Malan non esclude un accordo: "So che c’è più di una forza politica che può vedere di buon occhio questa modifica per questione di interesse diretto. Fratelli d’Italia, che evidentemente non è toccata da questa eventuale modifica, mi pare che non abbia preclusioni in merito". Dello stesso parere il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che tiene a ribadire come "FdI non è contraria, ma al momento non c’è alcuna proposta sul tavolo".
In ogni caso le trattative sarebbero già state avviate. A proporre il tema Alleanza verdi e sinistra, allo scopo di uniformare la soglia di sbarramento di accesso all’Europarlamento al modello in vigore per le Camere. Alle scorse elezioni, infatti, la coalizione guidata da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni ha ottenuto il 3,6 per cento. Non disdegnano il progetto altri partiti minori alla stregua di Noi moderati di Maurizio Lupi. E, stando al Corriere della Sera, l'idea potrebbe interessare anche altri schieramenti come Forza Italia che comunque nega di aver partecipato, per ora, a qualsiasi colloquio seppure informale.
Nei prossimi giorni sono attesi una serie di incontri. Non è d'accordo invece Italia Viva, nonostante i suoi esigui numeri. "Lo sbarramento — spiega la coordinatrice Raffaella Paita — deve restare al 4 per cento, quando un progetto è credibile non si deve avere paura del voto". Parole altrettanto schiette quelle di Enrico Borghi, capogruppo di Iv al Senato: "Non ci interessano giochi di palazzo per le prossime elezioni europee. Per noi lo sbarramento deve restare quello fissato dalla legge. È un cattivo costume modificare le regole del gioco a ridosso delle consultazioni elettorali".