Che scontro
Matteo Renzi, attacco pesante su Letta: "Insegna politica ma non la capisce"
Matteo Renzi si scatena alla festa di Italia Viva. L'ex premier è un fiume in piena ma nel mirino per primo mette il nemico di sempre, Enrico Letta: "Giorgia Meloni dovrebbe mandare ogni giorno un mazzo di fiori ad Enrico Letta, che, in passato, ha insegnato strategia politica a Parigi. Una materia che, evidentemente, non ha mai capito". Finito qui? No. Arriva un altro affondo: "Il più grande alleato della Meloni è rappresentato oggi dal duo Elly Schlein-Giuseppe Conte. Il cosiddetto campo largo, che poi largo, visti i risultati disastrosi alle urne, lo è solo di nome. Noi siamo la vera opposizione del governo, ma di fronte a proposte sensate siamo sempre disponibili al dialogo.
Se davvero verrà portata avanti la riforma sul premierato, certamente la appoggeremo. È da sempre una nuova idea". Poi va all'attacco a testa bassa della Schlein: "L'opposizione ha presentato un testo sul salario minimo che non sta letteralmente in piedi. Quando eravamo al governo, avevamo presentato questo tipo di riforma, ma all'epoca, siccome la proposta era nostra, la Cgil la bocciò. Ma quella riforma era la fine di un ragionamento.
Elly Schlein mi fa la morale ogni giorno, ma in Parlamento non viene mai. Le tasse sono troppo alte. Io sono favorevole da sempre al salario minimo, ma solo se contemporaneamente si abbassano le tasse. Per aiutare i poveri si deve investire in sanità e in educazione. Le case popolari infine vanno gestite in modo completamente diverso". Infine lancia un appello alla sinistra sul Jobs Act che i prgressisti vorrebbero abolire: "Io voglio chiedere a Elly Schlein di invitarmi alla Festa dell'Unità di Ravenna. Hanno invitato tutti, tranne me. Visto che il Pd discute un giorno sì e l'altro pure del Job Act, vorrei fare un bel dibattito sul tema. Elly ha già suonato la chitarra, se preferisce essere mia ospite alla nostra festa a Santa Severa, le posso far trovare un mandolino. Io son pronto a fare confronti con tutti sul Job Act, con Zingaretti, con la Madia, con Graziano Delrio, con chi ne vuole parlarne. Il Pd, per inseguire Conte, si sta dimenticando la sua storia. Sul referendum contro il Job Act noi siamo pronti a combattere".