La deputata di Fdi
Migranti, Montaruli sbugiarda il Pd: "Quanto sono cresciuti i rimpatri con noi"
Davanti alla nuova crisi degli sbarchi i sindaci del Pd sono entrati in cortocircuito con le tesi “no border” di Elly Schlein: hanno “scoperto” l’emergenza migranti.
«È chiaro – spiega a Libero Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e membro della commissione d’inchiesta sulle periferie – che esiste un cortocircuito a sinistra anche se in realtà anche loro vorrebbero un’immigrazione senza restrizioni: hanno gettato la maschera quando la Schlein ha criticato il governo, con l’assenso di tutti da quelle parti, sul blocco delle Ong. È evidente però che oggi i sindaci, al netto di quelli del Pd, hanno un governo che al contrario del passato non dice loro “ve li diamo perché dobbiamo accoglierli tutti” ma dice “veli diamo temporaneamente perché stiamo lavorando al blocco delle partenze e ai rimpatri”».
A Torino è accaduta una cosa singolare: per ovviare alla situazione del centro di prima accoglienza di via Traves il primo cittadino Stefano Lo Russo, del Partito democratico, ha proposto lo ius scholae...
«A seguito di un’indiscrezione, rispetto alla creazione di un hub nella sede di via Bologna – peraltro smentita dalla stessa Prefettura – il sindaco in effetti si è opposto parlando dello ius scholae! Ora, dovrebbe sapere benissimo che gran parte del problema che concerne l’immigrazione, e via Traves in particolare, riguarda tutte persone adulte. È evidente, dunque, che esiste una strumentalizzazione becera da parte della sinistra: utilizzare il tema degli arrivi per aprire alla cittadinanza veloce. Per noi è semplicemente inammissibile».
Resta il tema di una pressione enorme sul nostro sistema di accoglienza. L’imponente curva degli arrivi si sta abbassando ma restano troppi. Che fare?
«Il problema dell’immigrazione irregolare è solo uno: arrivare al blocco delle partenze e ad aumentare i rimpatri. E su questo il governo sta lavorando senza sosta. Lo dimostrano due fattori: l’aumento del 30% dei rimpatri da un lato, ad anno ancora non concluso, e dall’altro le oltre 42mila persone fermate e riportate sulle coste in Tunisia, quando ancora il memorandum non ha completato il proprio procedimento in sede europea. Tutto ciò fa ben sperare sul fatto che a breve riusciremo ad arginare ancora di più il fenomeno».
Giorgia Meloni continua a stringere accordi in Europa e nel Nord Africa ma ha anche preso in mano il dossier migratorio in chiave interna.
«Di fronte a quest’emergenza Giorgia Meloni non si sta voltando dall’altra parte: scaricando la responsabilità su Bruxelles, così come eravamo abituati a vedere nei governi precedenti. È stata la prima, di fronte al lassismo dell’Europa, a portare quest’ultima sui luoghi del problema. Detto ciò il Presidente del Consiglio in prima persona si è posta nella posizione di assicurare la giusta collaborazione e lo scambio di informazioni dei vari ministeri verso l’obiettivo comune di sconfiggere i trafficanti di persone: il fatto di aver convocato in sede permanente il comitato interministeriale nasce proprio per questo. È una dimostrazione di grande consapevolezza e della volontà di affrontare strutturalmente la questione».