Che flop
Reddito di cittadinanza, gli ex percettori in coda per un lavoro: la lezione al M5s
Chi aveva preconizzato tensioni sociali, proteste infinite e manifestazioni lungo tutto lo Stivale forse aveva compreso poco o nulla di come quel piccolo grande esercito dei percettori del Reddito di Cittadinanza - nato per volontà dell’esecutivo Conte - avrebbe realmente reagito di fronte al pensionamento del RdC che d’ora in poi sarà sostituito con le nuove misure introdotte dal governo Meloni. Del resto ieri, al di là di alcune proteste verificatesi davanti al Comune di Palermo e in alcuni centri della Campania, non ci sono stati incidenti né tensioni particolarmente importanti o violente. In piazza, come si suol dire, c’erano soltanto quattro gatti. Nulla di più. Molti, invece, sono stati gli italiani che nel giorno del debutto del nuovo sistema che elimina “il Reddito grillino” si sono collegati al sito dell’Inps (osi sono rivolti direttamente ai patronati) per compilare le domande e ottenere così il Supporto alla formazione e al lavoro (Sfl), l’assegno da 350 euro al mese e l’iscrizione al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). Ben 8.144 sono le domande già acquisite ieri dall’Istituto Nazionale di Previdenza (Inps).
ZERO PROTESTE
Insomma chi ha perso l’assegno, anziché protestare, ha scelto di cercare un nuovo lavoro, un impiego che possa ridare dignità alla propria esistenza, E ieri si è verificato un altro piccolo miracolo tutto italiano: la nuova piattaforma online creata per sostenere le persone occupabili in situazione di povertà non ha avuto intoppi di sorta. Come detto sono state già migliaia le domande processate, circa 600mila i potenziali posti nei corsi di formazione e ben 60mila opportunità di lavoro. «Ce l’abbiamo fatta, abbiamo poggiato la prima pietra. Questo è il punto di partenza per lo sviluppo e l’integrazione di una piattaforma che deve diventare molto di più» ha dichiarato ieri con entusiasmo la ministra del Lavoro, Marina Calderone. Per ministero e Inps i dati - in continuo aggiornamento - descrivono «una vivacità sia dell’offerta formativa che di quella lavorativa».
NUOVO WELFARE
«Da oggi (ieri per chi legge, ndr) è operativo il portale di incrocio tra offerta e domanda, che implementerà e andrà a “matchare” le tante opportunità di lavoro che ci sono in Italia agevolando l’inserimento e soprattutto il reinserimento nel mercato del lavoro. Si consolida, così. il nuovo “Welfare per il lavoro”» ha spiegato Marta Schifone, capogruppo di FdI in commissione Lavoro della Camera, «una rete di protezione che lo Stato predispone, consapevole delle profonde trasformazioni in atto e dell’esigenza di una sempre più adeguata formazione e preparazione. Prende forma un nuovo modello che punta sulla attivazione al lavoro e non più sulla assistenza, tratteggiando la nostra visione; una mobilitazione sociale e comunitaria che è pienamente in linea con il dettato costituzionale».
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E se l’esecutivo festeggia l’addio al RdC, la sinistra protesta ancora. «Abbiamo contrastato la scelta scellerata di cancellare l’unico strumento di sostegno al reddito di questo Paese: potevamo migliorarlo insieme e, invece, s’è deciso in modo ideologico di toglierlo nel modo piú brutale, facendo arrivare un sms, scaricando le persone disorientate e spaventate ai servzi sociali dei comuni su cui il governo Meloni non ha messo un euro» ha ripetuto ancora ieri sera la segretaria del Pd, Elly Schlein. E i pentastellati oltre a ribadire che l’Italia è il primo Paese Ue senza un misura contro la povertà, se la sono presa con le dichiarazioni del viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli (FdI): «Paventare l’ipotesi che dietro alle manifestazioni degli ex percettori a Napoli vi sia la camorra, peraltro senza avere prove a riguardo, è infamante per tutte quelle persone disperate. Chiediamo che si scusi». Ricordiamo, infine, che potranno far domanda per il Sfl i percettori che hanno ultimato il percorso di godimento del reddito (7 mesi nel 2023) d’età compresa tra i 18 e i 59 anni, che non sono all’interno di nuclei familiari, e sono in condizione di fragilità. Fino al fine anno le famiglie con disabili, minori, over 60 avranno il Rdc, poi entreranno nell'assegno d’inclusione.