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Elly Schlein "l'ha fatto di nuovo". La chat Pd esplode: chi sta per nominare

Ne ha combinata un'altra, Elly Schlein. La segretaria del Pd si comporta come un elefante in cristalleria, non bada troppo all'etichetta e nella foga del rinnovamento tratta il partito come "cosa sua", provocando la reazione furiosa dei democratici. Come sottolinea il Messaggero, in molti non hanno ben digerito la "promozione sul campo" di Marco Furfaro: l'attuale responsabile di iniziative politiche, welfare e contrasto alle disuguaglianze del partito sta per diventare il prossimo coordinatore della segreteria Pd. Di fatto, il numero 2 del partito, un vice-segretario. Il piano della Schlein è di mandare in Europa come capolista il suo attuale braccio destro, Marta Bonafoni, e sostituirla con il fedelissimo Furfaro. 

 

 

 

Il posto della Bonafoni è ambito da molti, e nel complesso mosaico delle correnti interne la Schlein dovrebbe muoversi con cautela: il rischio, infatti, è che lo scomodo kayak sul quale sta viaggiando si rovesci alla prima rapida. Eppure la segreteria non ha dubbi, tanto da affidarsi al 43enne deputato politicamente cresciuto fuori dal Pd, con Nichi Vendola in Sinistra ecologia e libertà. Un corpo estraneo al Partitone della sinistra, anche questo in fondo il segno della volontà della Schlein di ribaltare gerarchie e rapporti di forza interni. E un segno, forse, pure di scarsa fiducia nelle altre componenti del partito, quelle più riformiste vicine al presidente Stefano Bonaccini, uscito sconfitto dalle ultime primarie. 

 

 

 

 

Furfaro si è legato via via a Tsipras, poi a Giuliano Pisapia, fino all'approdo al Pd e alla scalata dopo la vittoria della Schlein. Il prossimo 10 settembre, sottolinea sempre il Messaggero, sarà lui ad affiancare Elly sul palco della Festa nazionale dell'Unità a Ravenna, nell'atteso comizio finale. Una investitura pubblica bella e buona.

 

 

 

"Una scelta che nelle chat Whastapp dei parlamentari non è passata inosservata. E che anzi viene letta come la prova dell'investitura anzitempo a numero due - si legge sul retroscena del quotidiano romano -. Ma la decisione non manca di sollevare alcune critiche, soprattutto tra chi continua a invocare la necessità di una guida più «collegiale» del partito: «E invece no, a quanto pare - si sfoga a taccuini chiusi più di un esponente dem - Elly continua a dare spazio solo a chi le è fedele".