Il caso
Laura Boldrini, l'ultima lezioncina per colpire la Meloni
Per Laura Boldrini «l’impegno di Michela Murgia per il linguaggio inclusivo non andrà disperso». La deputata del Partito Democratico condivide quanto scritto nell’ultimo articolo pubblicato dalla scrittrice sul Il Post dove si sottolineava che: «La battaglia sul linguaggio inclusivo non è fuffa ma sostanza. Perché quello che non si dice non esiste, e quello che si dice male altera la realtà e afferma atavici pregiudizi».
Michela Murgia, nel suo articolo aveva criticato la scelta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di declinare nella forma maschile la sua carica e sottolineava che questo gesto: «Aveva finito per diventare la migliore smentita a chi, per criticare il linguaggio inclusivo, ha sempre sostenuto che il modo in cui chiamiamo le cose fosse irrilevante rispetto alle cose stesse, o meglio, che non fossero quelle le battaglie importanti. Con la sua nota di protocollo, Giorgia Meloni ha dimostrato che le parole che usiamo per definire la realtà sono invece talmente importanti che, quando riguardano noi, diventano la prima cosa di cui ci interessiamo».
Sottolineando poi come si sarebbero comportati i giornali davanti alla «richiesta di ignorare la grammatica per sposare l’ideologia del maschile onnicomprensivo». Ha continuato poi parlando della Francia e della Germania scrivendo sul Il post che «i giornali d’informazione non si pongono più il problema da anni: le cariche istituzionali si declinano secondo il genere e a nessuno che le ricoprisse verrebbe mai in mente di chiedere diversamente».