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Piero Fassino demolito alla Camera: "Guardi questo cedolino..."

I suoi oltre 4 mila euro al mese per Piero Fassino non sono uno stipendio d'ora. Un'affermazione che ha sollevato la polemica. A rispondere al deputato del Partito democratico, sempre in Aula, ci pensa Marianna Ricciardi. La parlamentare del Movimento 5 Stelle, così come fatto da Fassino, ha portato alla Camera un’altra busta paga. "Il cedolino - ha detto - è quello di un medico specializzando in medicina di emergenza e urgenza. Parliamo di circa 1650 euro al mese, a fronte di notti e festivi lavorati, di straordinari non pagati. Il medico specializzando non riceve tredicesima né Tfr. E con lo stipendio che guadagna deve anche pagarsi le tasse universitarie. E non parliamo delle responsabilità di un medico, che ha nelle mani la vita delle persone. Credo – ha concluso – sia giusto che i parlamentari guadagnino stipendi decorosi, ma che almeno si occupino dei problemi reali delle persone. Emergenza ambientale, difesa del Servizio sanitario nazionale, reddito di cittadinanza, salario minimo. Non cravatte o scarpe da ginnastica".

 

 

Parole forti a cui Fassino ha poi deciso di replicare. "Poiché - ha esordito - vi è chi ha dedotto dal mio intervento che io chiedessi un miglioramento di quella indennità, ribadisco - e fa fede il verbale del mio intervento - che non ho espresso alcuna lamentela, tanto meno ho richiesto alcun aumento dell’indennità, ribadendo in modo inequivoco che il suo attuale ammontare è più che adeguato".

 

 

E ci mancherebbe, verrebbe da dire. A quel punto Fassino ha ricordato che fatica ad arrivare a fine mese: "Non ho alcun dubbio sulla condizione drammatica in cui si trovano persone e famiglie a cui il governo ha brutalmente eliminato il reddito di cittadinanza e di chi esercita un lavoro sottopagato a 3/4 euro all’ora. Avendo per anni svolto il mio impegno politico a diretto contatto con il mondo del lavoro, conosco bene la fatica e i sacrifici di chi deve reggere una famiglia con retribuzioni risicate. E sono assolutamente convinto che tanto più oggi esista in Italia una questione salariale che riguarda le condizioni di reddito e di vita di milioni di lavoratori e di pensionati".