Come si cambia
Pd, "una pagliacciata": Schlein nei guai, la frase che ora imbarazza tutti
Lo stop al reddito di cittadinanza, comunicato dal governo con un sms, è stato definito "brutale" dalla segretaria del Pd Elly Schlein. Che qualche sera fa, ospite di In Onda su La7, ha parlato di un "livello di cinismo che ricorda i licenziamenti collettivi fatti via sms dalle aziende, ma stavolta è lo Stato che lascia senza prospettiva le famiglie".
Peccato, però, che in passato proprio alcuni fedelissimi della leader dem non abbiano speso belle parole per il reddito di cittadinanza. Anzi. Tra il 2018 e il 2019, come ricorda il Giornale, Francesco Boccia, ora capogruppo dem alla Camera, definiva il sussidio come "una grande sciocchezza: aumenterà solo il lavoro nero. In Campania ho incontrato cittadini che stanno per divorziare al fine di avere diritto all’assegno. Il tema vero è come creare nuovo lavoro e come aiutare chi lo ha perso a ritrovarlo". Mentre Nicola Zingaretti, quando era in piena campagna elettorale per diventare il nuovo leader del Nazareno, diceva: "Bisogna investire per creare lavoro vero, altrimenti il reddito di cittadinanza diventa reddito di sudditanza". Addirittura l’ex presidente del Lazio aveva etichettato il reddito come una "pagliacciata".
Il reddito venne contestato anche dai sindacati. "Il reddito di cittadinanza è un ibrido che mescola la lotta alla povertà con le politiche per il lavoro. Il rischio è che non ne affrontino bene né l’una né l'altra, perché la povertà si combatte dando lavoro", aveva detto il leader della Cgil Maurizio Landini. Ora, però, i sindacati attaccano il governo per una decisione che il centrodestra ha preso rispettando il programma con cui è stato eletto.