Come la Thatcher
Pnrr, Meloni tira dritto. Sallusti: zittiti i gufi di sinistra
A smentire gufi e analisti in malafede arrivano i soldi del Pnrr che l’Europa aveva congelato in attesa di capirci meglio dentro quel piano di sviluppo approssimativo e abborracciato che porta la firma di Giuseppe Conte, uno dei tanti pasticci combinati dal premier più incapace della storia tra i cui disastri c’è stato pure un reddito di cittadinanza costruito talmente male da diventare un boomerang per l’intera collettività. Ecco, sempre di ieri è la notizia che il ministero ha fatto partire le prime 169mila disdette a persone che percepivano il reddito a vita nonostante per età, condizioni famigliari e sociali possano buttarsi sul mercato del lavoro invece che sul divano. Le due cose, fondi Pnrr sbloccati e redditi abusivi bloccati, sono facce della stessa medaglia, quella coniata nel settembre scorso nelle urne con la vittoria del Centrodestra.
È una medaglia che porta incise tre parole che all’Europa, e pure oltreoceano come dimostra il successo della missione di Giorgia Meloni negli Stati Uniti, non vedevano l’ora di leggere e sentire: stabilità, responsabilità, pragmatismo. Già, perché il tentativo utopico e maldestro di “abolire la povertà per decreto”, come voleva e vuole fare Giuseppe Conte, aveva fatto venire i capelli ritti a chiunque perché nei conti pubblici si era aperto un pozzo senza fondo, da qui la diffidenza dei nostri alleati a parlare seriamente di soldi e sviluppo con noi.
Ripulito il Pnrr dai sogni nel cassetto, dalla mondezza, e tappata la falla di un finto welfare, ora certamente l’Italia è diventata più credibile e affidabile e non saranno certo le “sommosse popolari” evocate e forse pure caldeggiate dai Cinque Stelle a fare invertire la rotta.
Tanti anni fa un’altra donna primo ministro del suo Paese, Margaret Thatcher, rimise in piedi il Regno Unito tenendo duro contro assalti, anche fisici, assai più violenti e determinati - per esempio quelli del potente sindacato dei minatori - di quelli che ha in testa l’avvocato ex premier per caso che si è fatto piromane, proprio come quei delinquenti che in questi giorni si aggirano furtivi con la tanica in mano nei boschi del Sud Italia: dare fuoco a un bene pubblico per avere in cambio un vantaggio personale. Se accadrà, saremo tutti pompieri.