Numeri, numeri

Sondaggio Youtrend, il Pd in caduta libera: ecco le ultime cifre

Pietro De Leo

No, l’opposizione non gira. Dopo l’ennesima settimana ad alto tasso di decibel il rischio è quello che, in una metafora spesso utilizzata, i partiti della sinistra e del Terzo Polo siano come l’insetto ostinato a battere la testa contro il vetro, finendo per rompersela. Negli ultimi giorni è stato molteplice il ventaglio di argomenti su cui la minoranza ha attaccato il centrodestra al governo, in un fuoco concentrico cui hanno spesso partecipato giornali d’area progressista. I sondaggi del lunedì, che consentono di fare un mini-bilancio, però, danno il polso di un cannoneggiamento andato pressoché a vuoto, spostando un nonnulla. Eppure, gli argomenti negli ultimi 7-10 giorni sono stati molti e ad alta intensità di scontro.

LE CONTESTAZIONI
Abbiamo visto il duello sulla tipizzazione del reato di concorso esterno in associazione mafiosa, su cui addirittura all’interno della maggioranza vi sono delle posizioni differenti. Non si tratta di depotenziare la lotta alla mafia, ma di normare una fattispecie definita, al momento solo dalla giurisprudenza. Eppure, il racconto della sinistra è stato quello di un centrodestra complice politico della criminalità organizzata. Anche sul piano delle tasse c’è stato agonismo: il leader della Lega Matteo Salvini propone la pace fiscale (salvaguardando, ovviamente, la lotta agli evasori), e subito l’equazione progressista è stata quella di un governo sodale dei furboni dell’erario. E ancora, le accuse all’area più identitaria della maggioranza di “negazionismo climatico”, per non parlare delle critiche per la linea che il governo Meloni sta tenendo nella cooperazione con l’Africa per contenere i flussi migratori irregolari. Altro tema molto sentito, poi, quello del salario minimo, rivendicato dalle opposizioni (tranne Italia Viva), imputando il governo di non essere recettivo alle sensibilità degli italiani più in difficoltà. Dunque, attacchi in quantità. Che però hanno sortito un bottino assai magro.

 


Se andiamo a prendere l’esito del sondaggio Swg illustrato nel Tg di La7 l’altroieri, abbiamo questo quadro: Fratelli d’Italia, il partito di maggioranza relativa, cresce di mezzo punto rispetto al lunedì precedente, passando dal 28,7% al 29,2%. Gli altri partiti di maggioranza calano, ma di pochissimo. La Lega va dal 9,8 al 9,6, dunque perdendo uno 0,2%. Forza Italia scende di uno 0,3%, raggiungendo il 7,2%. All’opposizione, il Pd addirittura va giù, di 0,4%, dal 20,0 al 19,6%. Cresce di appena un decimale il Movimento 5 Stelle, dal 15,9 al 16%, così come Verdi e Sinistra dal 3,1 al 3,2. Azione, invece, ha un +0,2%, dal 3,4 al 3,6. Italia Viva cala di 0,2%, attestandosi sul 2,7%. Per i partiti di governo, una situazione ancora migliore viene decretata da un sondaggio Quorum/Youtrend per Skytg24, rilevazione svolta dal 18 al 20 luglio.

 


Rispetto al 3 luglio, sul piano delle intenzioni di voto troviamo Fratelli d’Italia in crescita di 0,2 punti, attestandosi al 29,6%, la Lega sale di 0,3%, andando all’8,9%. Forza Italia, invece, perderebbe 0,9%, stando sul 6%. Gli azzurri, tuttavia, possono consolarsi con la fiducia su Antonio Tajani, neo segretario nazionale, che cresce di ben 3 punti percentuali (l’unico leader con il segno più) arrivando al 25%. E le opposizioni? Secondo il sondaggio per Sky, il Pd perderebbe lo 0,7%, andando al 19,4%; salirebbe di poco (+0,1%) il Movimento 5 Stelle, al 15,5%, Alleanza Verdi Sinistra certifica un +0,4% e Azione +0,3, così come Italia Viva. Insomma, tanto rumore per nulla. E situazione assai preoccupante per il PD guidato da Elly Schlein che, nonostante debba essere l’architrave dell’opposizione, continua a subire una costante erosione di consenso. Segno che si possono mitragliare di attacchi gli avversari, ma senza una visione di Paese non si conquista la fiducia degli italiani.