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Nichi Vendola, delirio contro Valditara: "Vicini ai campi di concentramento"

A volte ritornano. E le sparano non grosse, ma grossissime. Iperboliche. Irreali. Grottesche e in definitiva ridicole. Ad essere ritornato rimediando una figura barbina è Nichi Vendola, il quale si è palesato ospite in collegamento a In Onda con camicia profondamente sbottonata, ma questo con la figura barbina non ha nulla a che fare. Ospite di Marianna Aprile e Luca Telese nel talk de La7, l'ex leader di Sinistra e Libertà si è prodotto in una intemerata allucinante contro il governo.

Si parte dal caso che sta coinvolgendo il figlio di Ignazio La Russa e dalle parole del presidente del Senato in difesa di Leonardo Apache. "Non basta che la Meloni dica io non lo avrei detto. Purtroppo per noi La Russa è la seconda carica dello Stato. Non può fare un processo domestico a suo figlio e assolverlo. Questa appare come una intimidazione nei confronti della magistratura. Dovrebbe dimettersi per decenza delle istituzioni. Ma, diciamo così, che le istituzioni conoscano l'indecenza lo abbiamo imparato", spara ad alzo zero Vendola. Insomma: dimissioni per decenza.

 

Dunque riprende: "È la spavalderia avanguardistica con cui superano ogni limite. Come diceva Josephine Hart nel libro Il danno, ci si vergogna solo la prima volta. Io non so manco se si sono vergognati la prima volta. Non so se si è vergognato Piantedosi quando ha parlato di carico residuale. Non so se si è vergognato il ministro dell'Istruzione quando ha parlato di pedagogia dell'umiliazione", ha aggiunto riferendosi a Giuseppe Valditara

A quel punto Telese lo interrompe e gli fa notare: "Magari è un'idea diversa. Se uno la nomina pensa che esista". Ed eccoci alla sparata non grossa, ma grossissima: "Eh certo - riprende Vendola -, ma voglio dire: ci porta vicini ai campi di concentramento. Non a caso blandiamo il dittatore tunisino, abbiamo confidenza con coloro che fanno il lavoro sporco e cercano di drenare i cosiddetti carichi residuali dentro ai loro territori, magari torturando e violentando dentro ai lager libici, per esempio", conclude Nichi Vendola. Già, "vicini ai campi di concentramento". Semplicemente agghiacciante.

In Onda, il delirio di Nichi Vendola: qui il video