Parole chiare
Matteo Salvini, "vado fino in fondo": Fisco, sinistra travolta
La pace fiscale resta la priorità di Matteo Salvini e, come tale, un tema sul tavolo del governo. "Andremo fino in fondo", assicura il leader della Lega e vicepremier in un punto stampa al termine di una serie di incontri politici stamane a Cagliari, col presidente della Regione, Christian Solinas (segretario del Psd'Az), e con quello del Consiglio regionale, Michele Pais, coordinatore regionale leghista.
"Io parlo a nome di milioni di italiani che hanno fatto la dichiarazione dei redditi e poi per i problemi che ci sono stati - pensiamo da ultimo al Covid e alla guerra - non sono riusciti a pagare tutti gli euro dovuti. Piuttosto che tenerli come fantasmi in ostaggio, chiediamo loro una parte del dovuto. Lo Stato incassa e liberiamo questi cittadini - prosegue Salvini, che è anche ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture -. Per gli evasori totali, che non hanno mai fatto una dichiarazione dei redditi, il posto è la galera, non altro". La questione, precisa ancora, "era nel programma di centrodestra, è di buon senso. Lo Stato ci guadagna. Incassa una marea di miliardi che altrimenti, coi fallimenti non incasserebbe mai".
La strada da percorrere, risponde poi Salvini a una domanda del giornalista dell'agenzia Agi, è quella del "saldo e stralcio". "L'abbiamo già fatto col governo Conte", ha proseguito il vicepremier replicando alla sinistra che contesta parlando di condono. "Hai un arretrato di 10mila euro perché hai fatto la dichiarazione dei redditi, hai avuto un infortunio su lavoro, una malattia, un divorzio, un problema? Ti chiedo una parte di quello che mi devi, io incasso e tu torni a lavorare e pagare le tasse. Lo Stato italiano attende di riscuotere circa mille miliardi di euro da anni. Quindi, io faccio finta di niente e metto a bilancio una cifra che non vedrò mai oppure ne chiedo una parte e questi soggetti tornano a lavorare e a pagare le tasse. Altrimenti, questi soggetti al momento non lavorano e non pagano le tasse".