Nel mirino

Caso La Russa, "è colpa vostra": Elena, chi è la regina dell'odio

C'è una donna che attacca Ignazio La Russa e il figlio Leonardo accusato di stupro da una giovane ragazza. Si chiama Elena ed è la leader del movimento femminista Non una di meno. "Il presidente del Senato ha mandato un messaggio chiaro: anche se denunciate non verrete credute.
Se avete bevuto o non eravate lucide, è colpa vostra. Parole che alimentano la cultura della violenza. Il sesso senza consenso è stupro. Siamo scese in piazza per dire a quella ragazza: noi ti crediamo", tuona in una intervista a La Repubblica.

 

 

E ancora, attacca Elena: "Una delle più alte cariche dello Stato pensa di poter usare la sua posizione per delegittimare le parole di una ragazza che ha denunciato, mandando un messaggio che non è solo rivolto a lei ma a chiunque: anche se denunciate non verrete credute. Messaggio che fa parte di un discorso, lo stesso che alimenta la cultura della violenza, che si basa anche sulla colpevolizzazione della donna. Per questo in piazza abbiamo detto: sorella io ti credo. È una frase che sta esattamente all’opposto. Stiamo dalla parte delle donne, delle persone che subiscono violenza".

 

 

Quindi insiste: "Il presidente del Senato insinua che una ragazza di 22 anni abbia assunto cocaina e abbia denunciato a sproposito il figlio. Ha abbondantemente abusato del suo potere mediatico per alzare un polverone attorno a un caso sul quale invece forse era meglio tacere. Se tante donne vogliono manifestare il loro sdegno, mi sembra chiaro il perché".

Nonostante l'inchiesta sia ancora in corso Elena e il suo movimento hanno affisso dei manifesti con le foto di La Russa padre e figlio: "L’immagine è circolata nei giorni precedenti su tutte le principali testate. Quei manifesti dicono: noi ti crediamo (riferito alla ragazza che ha denunciato, ndr), il sistema patriarcale è un sistema stupratore".